“Sarà la distruzione di un popolo e l’inizio di una fase buia per l’intera umanità. L’Italia e l’Europa non possono essere complici di questo disegno”. È l’appello lanciato dalla Rete italiana pace e disarmo all’indomani della decisione del governo di Israele di occupare la striscia di Gaza e annettere la Cisgiordania. 

Una decisione che, sottolineano nell’appello, rende esplicito il progetto israeliano: “L’obiettivo dichiarato sembra essere la definitiva cancellazione della questione palestinese, attraverso la realizzazione del progetto del ‘Grande Israele’, dal Giordano al Mediterraneo, con la forza e ad ogni costo. Un obiettivo che si vuole conseguire anche con il ricorso alla fame e alla sete come strumenti di guerra, con la sostituzione delle agenzie dell’Onu e delle Ong nella distribuzione degli aiuti da parte della fantomatica GHF (Gaza Foundation Humanitarian) che si è già macchiata di crimini di guerra contro la popolazione affamata in fila per il cibo”.

“A tutto questo – dicono i firmatari dell’appello – ci opponiamo con fermezza, con la forza della nostra storia, della nostra coscienza, del diritto internazionale. Questa deriva autoritaria e violenta va fermata, perché si sta traducendo in una vera e propria azione genocida, che rischia di cancellare ogni prospettiva di riconoscimento dei diritti del popolo palestinese e qualunque possibilità di convivenza tra uguali".

LE RICHIESTE AL GOVERNO E AL PARLAMENTO

“Non è più il tempo delle sole parole o delle dichiarazioni rituali” per questo la Rete pace e disarmo chiede con urgente al parlamento e al governo italiano di assumere una posizione di ferma condanna verso i crimini contro l’umanità commessi dal governo israeliano; pretendere l’apertura di tutti i valichi, la fine del blocco degli aiuti e il ritorno, per la loro distribuzione da parte delle agenzie dell’Onu e delle Ong; sospendere ogni invio di armamenti verso Israele e ogni forma di cooperazione militare con il governo israeliano; sostenere la sospensione dell’accordo di associazione Ue-Israele fino a quando non sarà raggiunto un cessate il fuoco a Gaza, cesseranno le violazioni dei diritti umani e terminerà l’occupazione dei territori palestinesi, garantendo al contempo assistenza umanitaria e sicurezza alla popolazione civile; assumere iniziative di protezione e di sostegno dei giudici della Corte penale internazionale e della relatrice Onu sui Diritti Umani nei territori palestinesi occupati, colpiti dalle sanzioni illegali dell’Amministrazione Usa.

Necessario e urgente poi riconoscere lo Stato di Palestina così come hanno già fatto 43 stati “prima che sia troppo tardi, per affermare un diritto universale e inalienabile”.

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“Da parte nostra – concludono i firmatari – continueremo a sostenere l’attività dei gruppi misti israelo-palestinesi che sono l’unica speranza per un futuro amico e condiviso, gli obiettori israeliani che si rifiutano di combattere, ed i resistenti nonviolenti palestinesi che cercano una via di riconciliazione. Infine, sollecitiamo il nostro Paese ad assumere con determinazione l’iniziativa, in sede europea e internazionale, per la convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di costruire una pace giusta e duratura: unica strada possibile per isolare la violenza e fondare convivenza e sicurezza condivisa in tutto il Medio Oriente”.

Tra i primi firmatari:

Sergio Bassoli – Coordinatore dell’Esecutivo Rete Pace Disarmo

Emiliano Manfredonia – Presidente Acli

Gianfranco Pagliarulo – Presidente Anpi

Silvia Stilli – Presidente Aoi

Walter Massa – Presidente Arci

Gianna Benucci – Portavoce nazionale Associazione per la Pace

Luisa Morgantini – Presidente AssopacePalestina

Enzo Ferrara – Presidente Centro Studi Sereno Regis di Torino

Maurizio Landini – Segretario Generale Cgil

Rossella Miccio – Presidente Emergency

Flavio Lotti – Presidente Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace

Maria Elena Lacquaniti – Coordinatrice GlAm Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia

Stefano Ciafani – Presidente Legambiente

Luigi Ciotti – Presidente Libera e Gruppo Abele

Francesca Rispoli – Presidente Libera

Valentina Cuppi – Sindaca di Marzabotto

Mao Valpiana – Presidente Movimento Nonviolento

Fiorella Prodi – Presidente Nexus Solidarietà Internazionale Emilia Romagna ets

Giulio Marcon – Portavoce Sbilanciamoci!

Giulia Torrini – CoPresidente Un Ponte Per