La sede della Cgil si trova nel centro di Roma, presidiata da tre furgoni della polizia, una decina di agenti di polizia e una trentina di militanti che presidiano l'ingresso. Tuttavia, non manca una certa preoccupazione. Alcune tapparelle sono ancora rotte dopo l'assalto di sabato scorso compiuto da una folla guidata da un'organizzazione fascista. Il piccolo partito di Forza Nuova, guidato da terroristi e criminali, ha approfittato della manifestazione no-vax in piazza del Popolo per seminare panico in città. Prima hanno provato ad attaccare la sede del Governo, poi si sono diretti a quella del sindacato, dove sono entrati e l'hanno devastata.

Questo venerdì pomeriggio (15 ottobre) non c'erano tracce dei danni. Le ferite e i calci peggiori sono stati presi dalla Costituzione italiana, decisamente antifascista e pronta a proteggersi da questi attacchi. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, riceve il giornalista di El Pais nel suo ufficio e non esita a chiedere al Governo di Mario Draghi di mettere fuori legge tutti questi partiti. Il sindacato ha indetto per oggi una manifestazione massiccia all’insegna dello slogan "Mai più fascismi". Ma la destra ha deciso di non partecipare.

Come ha saputo quanto è accaduto sabato?

Risposta. Ero lontano, vivo a 450 chilometri da Roma. Mi hanno telefonato per dirmi che stavano attaccando la Cgil, ma non capivo. Poi è stato subito chiaro che si trattava di un attacco organizzato da squadracce fasciste che non aveva nulla a che vedere con il certificato di vaccinazione contro cui si protestava. Si stava strumentalizzando un problema e non è stato solo un attacco alla Cgil. Nel 1921 il fascismo iniziò bruciando e distruggendo la sede del sindacato. Quanto hanno fatto l'altro giorno è stato un tentativo di delegittimare il nostro ruolo, di dire al mondo del lavoro che ci siamo venduti e non siamo più utili. Dovevamo rispondere velocemente.

Come?

Abbiamo parlato con gli altri sindacati e in pochi minuti abbiamo deciso che era necessario indire la manifestazione per oggi con uno slogan preciso: "Mai più fascismi". Ma allo stesso tempo, eravamo consapevoli che il lavoro e la democrazia dovevano essere messi al centro del dibattito per rispondere al malessere sociale, perché la pandemia ha peggiorato le condizioni di lavoro.

Il fascismo è ancora vivo in Italia? Forza Nuova, l'organizzazione che ha compiuto l’assalto, è un partito davvero residuale...

Il fascismo non è solo un problema italiano, ma di tutta Europa. Nessuno è arrivato a tanto in altre realtà, ma gli episodi di gruppi che invocano il fascismo si stanno moltiplicando. Per questo motivo è necessario allargare l'orizzonte e oggi sarà presente anche il segretario della Confederazione Europa dei Sindacati. Ringrazio i sindacati spagnoli per la solidarietà espressa e per essersi mobilitati.

Ricorda qualcosa di simile?

Solo 100 anni fa, quando iniziò il fascismo e avanzò con la Marcia su Roma.

Bisogna metterli fuorilegge?

Abbiamo chiesto al governo di emettere un decreto per applicare le leggi che abbiamo. La nostra Costituzione vieta la ricostruzione del Partito Fascista e condanna l'apologia del fascismo. Gli organizzatori di quell'azione sono stati arrestati. Ma occorre agire per tutelare i principi democratici.

Perché crede che la destra, soprattutto Fratelli d'Italia e Lega, siano restii a chiamarlo con il suo nome?

Tutti devono fare i conti con la storia e non commettere errori come quelli compiuti 100 anni fa. La situazione non è la stessa ma non si deve sottovalutare il malessere sociale e nel mondo del lavoro. La pandemia lo ha accelerato. Nelle elezioni amministrative di 15 giorni fa è andato a votare il 50%, e questo dovrebbe farci riflettere. Il numero di persone che non si sente rappresentato è in aumento. Ed è qui trovano spazio le forze che strumentalizzano il disagio.

La leader del partito Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, si è chiesta dove fosse la matrice dell'attacco. Crede che alcuni partiti non abbiano completamente rotto con il passato fascista?

La matrice è molto chiara ed è necessario fare i conti fino in fondo con la storia del nostro Paese. Cancellarla è un errore grave e inaccettabile. È arrivato il momento per tutti di prendere una decisione e prendere la decisione giusta. Se qualcuno non è in grado di farlo, me ne dispiace, ma l'Italia ne ha bisogno.

Perché la destra non va a una manifestazione contro il fascismo?

Se non verrà, commetterà un grosso errore. Questa manifestazione non è contro nessuno, ma a favore della democrazia e a sostegno della Costituzione. Dire “mai più al fascismo” vuol dire affermare il valore della nostra Costituzione. Questo obiettivo dovrebbe essere condiviso da chiunque. Se qualcuno deciderà di non esserci, dovrebbe riflettere.

Tra un giorno ci sarà il ballottaggio delle elezioni comunali. Non si viola il silenzio elettorale?

Quelli che hanno distrutto la nostra sede, hanno forse aspettato le elezioni o l'hanno semplicemente distrutta? Avremmo dovuto aspettare il voto o mobilitarci subito? Non daremo indicazioni di voto. È tempo di unire questo Paese, non di dividerlo.

All'origine delle proteste di sabato scorso c’era il certificato di vaccinazione obbligatorio per lavorare. Crede che il green pass leda i diritti dei lavoratori?

Abbiamo chiesto che venisse fatta una legge per rendere obbligatorio il vaccino. La Costituzione lo prevede e siamo convinti che il vaccino sia la strada. Ma il Governo non l'ha presa in considerazione a causa delle divisioni interne e ha scelto il certificato che non è esattamente un obbligo.

E le proteste e gli scioperi come quello del porto di Trieste?

C'è un accordo in base al quale l'azienda paga i tamponi di chi non vuole essere vaccinato. Chi ha indetto lo sciopero non rappresenta la posizione dei sindacati maggioritari. Il diritto al lavoro è stato tutelato.

Nel mondo del lavoro è oggetto di polemiche. Crede che nella protesta di sabato scorso ci siano stati  iscritti al suo sindacato?

Non lo so. Ma è chiaro che c’è un dibattito. In Italia sei milioni di persone non sono state vaccinate. Non sono tutti no-vax e non dirlo vuol dire non conoscere i problemi della gente. Detto questo, tutti hanno il diritto di manifestare. Ma quelli che hanno attaccato la nostra sede erano fascisti che hanno strumentalizzato un malessere che esiste nel mondo del lavoro che non nascondiamo.

Il governo Draghi sta gestendo la quantità di denaro pubblico più grande della storia. Vi ha coinvolti?

Troppo poco. Rappresentiamo milioni di persone e siamo indipendenti da partiti e aziende.

Com'è il dialogo con Draghi? Ascolta le vostre richieste?

È un rapporto che deve essere corretto. All'inizio ha coinvolto molto le parti sociali. Oggi ci sono alcune decisioni che non condividiamo e altre che chiediamo che prendano un'altra direzione. Ma il giudizio sarà espresso dopo la legge di bilancio e le riforme annunciate.


Per leggere l'intervista in lingua originale pubblicata da El Pais: 
https://elpais.com/internacional/2021-10-16/el-fascismo-es-un-problema-europeo-no-solo-italiano.html?rel=mas

Traduzione di Maria Teresa Polico