Tutta da valutare – e con grande attenzione -  la legge di Bilancio per l'anno 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, varata dal Consiglio dei ministri con la consueta formula salvo intese e interamente dettata dalla pandemia e dal timore che i suoi effetti vadano ben oltre il prevedibile. Prima del via libera un incontro in extremis con i sindacati per illustrare l’impianto della Manovra da 40 miliardi, ritenuta da Cgil, Cisl e Uil insufficiente in una serie di capitoli. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ripetuto ancora una volta che è tempo di porre fine alla distribuzione a pioggia del denaro e per capire se alle intenzioni seguono le azioni bisognerà attendere l'esame del testo nel dettaglio.

Il governo, in ogni caso, ha deciso di destinare 5 miliardi di euro alla proroga della cassa integrazione fino a marzo 2021, ma quella dello stop ai licenziamenti avrà termine il primo gennaio del prossimo anno, anche se su questo punto rimane aperta la trattativa con i sindacati, i quali torneranno a parlare con il governo il prossimo mercoledì intenzionati a non accettare soluzioni al ribasso per i lavoratori. Resterà invece il divieto di licenziare per le aziende che usano gli ammortizzatori straordinari. Finanziate altre settimane di Cig Covid con gratuità della Cassa per chi ha registrato perdite oltre una certa soglia. Prorogate anche le misure Ape social e Opzione donna.

Tra le altre principali misure di questa Manovra, un pacchetto del valore di 4 miliardi a sostegno dei settori in crisi come quello turistico e della ristorazione, 5 miliardi per il personale medico e infermieristico (comprese assunzioni a tempo determinato per l’emergenza e indennità contrattuali) e la nascita di un fondo per l’acquisto di vaccini, fiscalità di vantaggio per il Sud per tre anni e proroga del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno per un totale di 14,4 miliardi.

A regime il taglio del cuneo fiscale per i redditi sopra i 28.000 euro, per un totale di 7 miliardi annuali (i 100 euro in busta paga estesi a chi guadagna sino a 40 mila euro l'anno); azzerati per tre anni i contributi per le assunzioni degli under-35 a carico delle imprese. Sempre per le imprese ci saranno un sostegno aggiuntivo alle attività di internazionalizzazione e la proroga di quello alla ripatrimonializzazione delle piccole e medie realtà.

Saranno 350 i milioni da utilizzare nei primi mesi del 2021 per il trasporto pubblico locale, con particolare attenzione per quello scolastico. 6,1 miliardi, invece, per l'assunzione di 25.000 insegnanti di sostegno, l'edilizia scolastica e università, il settore universitario, i progetti di ricerca e l'occupazione nei settori del cinema e della cultura.

Infine la riforma fiscale con 8 miliardi l’anno: si partirà dalle famiglie con l'introduzione dell'assegno unico dal prossimo luglio, esteso anche agli autonomi e agli incapienti. Prolungata la durata del congedo di paternità, mentre la nuova Irpef arriverà in un momento successivo per delega e dovrebbe essere operativa dal 2022.

Il decreto sarà poi tradotto nel piano contabile nel Documento programmatico di bilancio per il 2021 che deve essere trasmesso alla Commissione europea, mentre procede il tentativo di trovare le suddette intese e per questo il primo appuntamento per i sindacati sarà proprio quello di mercoledì.