Il caso Suez ha riportato al centro dell’attenzione i problemi della nuova globalizzazione. Dopo lo sblocco della grande nave portacontainer Ever Given ora si cercano di capire le cause e soprattutto le conseguenze di un fatto che non era mai accaduto nella storia del canale africano. Il 12 % del trasporto mondiale di merci è rimasto bloccato per giorni con danni economici pesantissimi. Che cosa succederà adesso? Ci saranno cambiamenti della distribuzione globale della fabbrica mondo? 

Ci risponde Andrea Di Stefano, giornalista di Radio Popolare e grande esperto dei problemi del commercio internazionale e della nuova divisione mondiale del lavoro. Sono tre gli spunti di riflessione che ci propone in questo podcast. Il primo riguarda il problema del gigantismo delle navi da trasporto dovuto alle esigenze di spostamento delle merci dalla grande fabbrica mondo asiatica (e in particolare dalla Cina).

Il secondo è che uno degli effetti possibili di questa crisi che si è risolta solo dopo giorni di interventi per disincagliare la mega nave e milioni di danni economici sarà quello di accelerare il passaggio del trasporto su nave alla ferrovia: dalla Cina partono le rotaie della Nuova Via della Seta.

Un altro possibile effetto della crisi sarà quello relativo all’accorciamento delle filiere produttive e dello spostamento di molte produzioni che erano state decentrate all’estero in patria. Lo ha annunciato per esempio il presidente Biden a proposito della produzione dei chips semiconduttori che sono la base per l’industria elettronica.

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