Sospensione dei licenziamenti per un periodo da 60 giorni a 5 mesi, istituzione del reddito d’emergenza, retribuzione al 50% per congedi di lavoro, sino a mille euro di indennità per i liberi professionisti. Sono alcune delle misure economiche per ora solamente in animo al governo e che, se confermate, potrebbero vedere la luce mercoledì, quando il Consiglio dei ministri si riunirà per varare il decreto con le misure per affrontare la cosiddetta Fase 2 della crisi pandemica. Si tratta del decreto di aprile, slittato però a maggio nell’attesa dell'esecutivo di avere notizie più dettagliate sulle misure europee che andranno a copertura finanziaria del provvedimento e per una mancata intesa all’interno della compagine governativa sulla fonte degli aiuti alle imprese. Dal quattro maggio, comunque, torneranno al lavoro circa 4,4 milioni di persone, ma a casa ne resteranno ancora 2,7 milioni e sono i principali destinatari delle misure.

Se si entra nel dettaglio, nella bozza del provvedimento si vede che la sospensione di licenziamenti è vincolata alla richiesta da parte del datore di lavoro del trattamento di cassa integrazione salariale in deroga, senza oneri né sanzioni. Proprio sul fronte della cassa integrazione si parla di una durata di 18 settimane in caso di sospensione o riduzione dell’attiva per motivi riconducibili all’epidemia da Covid-19.

I capitoli della bozza che riguardano il sostegno diretto alle famiglie parlano di un Reddito di emergenza che decorre dal mese di maggio, la cifra sarà compresa tra i 400 e gli 800 euro, potrà essere erogato per tre mesi a tutti coloro che, avendo un Isee non superiore ai 15 mila euro, ne faranno richiesta entro la fine del prossimo luglio. Al Rem potrà accedere anche chi già percepisce il Reddito di cittadinanza sino a integrazione (esempio: se ho diritto al Reddito di emergenza per 500 euro, ne percepirò solamente 200 se già mi sono corrisposti 300 euro per quello di cittadinanza), ma per quest’ultimo cambieranno i requisiti per ampliare la platea, con un innalzamento delle soglie Isee e dei patrimoni immobiliari e mobiliari. Nuove norme anche per i collaboratori domestici (colf e badanti), ai quali andranno 400 euro nel caso abbiano contratti sino a 20 ore lavorative, 600 euro oltre le 20 ore e, comunque, se avranno avuto una contrazione del lavoro almeno del 25% e non sono conviventi col datore. Nel decreto di maggio saranno inserite indennità e bonus anche per i lavoratori stagionali del turismo, delle terme, per quelli dello spettacolo, dello sport e delle vendite a domicilio, per gli intermittenti.

Si passa poi ai lavoratori autonomi, per i quali sono confermati i 600 euro anche per il mese di aprile, ma per i detentori d partita Iva si potrà arrivare a 1000 euro dimostrando di avere avuto perdite di reddito di almeno il 33% nel secondo bimestre del 2020. Contributi e ritenute, il cui pagamento era stato sospeso con i precedenti decreti, dovranno essere pagati entro fine luglio oppure in quattro rate mensili.

A conferma della derubricazione delle soluzioni al problema scuola, ci sono gli aiuti - benché non di eccessiva consistenza - alle famiglie con figli sino a 16 anni che saranno giocoforza costrette a ricorrere ad aiuti esterni o ad assenze dal lavoro da parte dei genitori. Il bonus baby sitter viene esteso anche ai centri estivi: detrazioni fino a 300 euro per chi ha un reddito massimo lordo di 36 mila euro per bambinaie e centri di funzione educativa, ricreativa, di servizi per la prima infanzia. Infine, nel settore privato saranno retribuiti al 50% il congedo per i genitori di bambini sino ai 12 anni.

Anche al Terzo settore, intervenuto in modo importante per affrontare l’emergenza, saranno destinate risorse per i dispositivi di sicurezza individuale, andrà un incremento di 130 milioni del Fondo dedicato e un credito d'imposta del 50% (fino a un massimo di 20mila euro) per le spese di sanificazione e la possibilità di sospensione del pagamento degli affitti fino al 31 maggio.

Novità anche per il personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro: per aumentare i controlli e fare rispettare le norme I di sicurezza sui luoghi di lavoro, si prevede il rafforzamento dell'organico attraverso concorsi "con modalità semplificate".