Non si arresta la protesta dei sindacati all’Aquila. In ballo c’è il futuro della sanità in una delle regioni e, in particolare, delle province in cui la situazione è più critica. Il mancato turn over dei medici andati in pensione rischia di causare lo smantellamento dei nuclei di cure primarie. Una situazione che priverebbe i cittadini del capoluogo di quel servizio essenziale la cui unica alternativa resterebbe il privato. Nasce da questa emergenza la decisione senza precedenti da parte di Fimmg, Smi, Snami e Cgil, di lavoratrici e lavoratori, di occupare la scorsa settimana per tre giorni la Direzione Generale della Asl del territorio. E la lotta ha pagato, visto che martedì, 27 febbraio, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in visita in città, ha deciso di incontrare i sindacati.

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La cronaca 

Andiamo per ordine. Sabato, in un’affollata conferenza stampa, i segretari delle varie sigle, Vito Albano (Fimmg), Guido Iapadre (Smi), Raffaele Giorgi (Snami) e Francesco Marrelli (Cgil), hanno fatto il punto sulla mobilitazione che “continua e continuerà – è la linea dei sindacati – finché soluzioni credibili non verranno proposte e trovate”. In quella sede i segretari hanno annunciato la decisione di terminare il presidio presso la Direzione Generale della Asl per spostare l’attenzione, già da oggi, lunedì 26 febbraio, al Consiglio Comunale dell’Aquila riunito in seduta straordinaria.

(Un momento della conferenza stampa)

“Lo abbiamo deciso poiché siamo riusciti a ottenere un incontro con il Ministro della SaluteOrazio Schillaci, presente in città martedì 27 febbraio. Nei due appuntamenti porteremo ancora una volta i temi che da almeno due anni sono alla base della mobilitazione e che non trovano orecchie attente e sensibili. Mobilitazione che non può essere volgarmente definita di stampo elettorale, come la Asl ha tentato di fare in queste ore attraverso comunicati stampa (in Abruzzo si voterà per le elezioni regionali il prossimo 10 marzo ndr). Comunicati che ci accusano di menzogna mentre al contempo forniscono dati fantasiosi e non corrispondenti alla realtà per quanto riguarda la situazione dei nuclei”.

Fact checking

“Non risponde al vero – denunciano i sindacati – che il numero dei medici impegnati nei Nuclei nella nostra provincia è maggiore di quello di altre Asl. Nei Nuclei lavorano 154 medici nella Asl dell’Aquila, 137 nella Asl di Chieti, 169 in quella di Pescara e 258 in quella di Teramo”.

“La spesa annua sviluppata dai Nuclei di cure primarie risulta così ripartita: L’Aquila 1,8 milioni di euro, Chieti 1,7 milioni, Pescara 1,5 milioni, Teramo 3,9 milioni. Questo dimostra che l’entità delle spese all’Aquila è sostanzialmente in linea con due Asl e nettamente inferiore a quella della Asl di Teramo”.

La spesa annua totale per l’attuazione di tutte le voci dell’Accordo Integrativo Regionale è di 22,6 milioni di euro per L’Aquila, 27,4 milioni per Chieti, 25,9 milioni per Pescara e 26 milioni per Teramo. In definitiva una spesa globale inferiore a quella delle altre Asl della Regione”. 

“Questi – dichiarano i segretari di Fimmg, Smi, Snami e Cgil – sono dati veri e aggiornati al 31 dicembre 2022 in quanto certificati dalla Regione Abruzzo. Nonostante ciò la Asl dell’Aquila continua a sostenere che le sostituzioni dei medici nei Nuclei sarebbero ‘atti illegittimi’. Ci chiediamo quindi se le numerose delibere di subentro che si sono succedute negli ultimi due anni e fino allo scorso 19 febbraio da parte delle altre tre Asl della Regione siano altrettanti ‘atti illegittimi’”.

Sindacati: “Non difendiamo privilegi, difendiamo la garanzia e l’efficienza del servizio”

Non ci siamo mobilitati per difendere ‘privilegi’, bensì per continuare a garantire un servizio esteso e apprezzato dagli utenti. In sofferenza sono in realtà i giovani medici che da due anni attendono di essere inseriti nei NucleiIl vero motivo che blocca le sostituzioni dei medici non è dettato da regioni normative o difficoltà economiche, bensì risponde a una precisa volontà politica: il Piano Strategico 2023/2025 della Asl dell’Aquila recita: ‘La Asl 1 condurrà una accurata azione di contenimento dei costi derivanti dalle forme associative, specie in tema di sostituzioni nei Nuclei dei medici cessati’”.

“Si è nei fatti deciso di fare cassa tagliando servizi ai cittadini – il j’accuse dei sindacati –. Perché non si ha il coraggio di affermarlo apertamente una volta per tutte?”.