Le modifiche al testo del Codice Rosso approvate giovedì 7 settembre rischiano di aggravare il problema della violenza di genere. Il provvedimento dà “la possibilità al procuratore di revocare l’assegnazione di un fascicolo se la donna non viene udita entro i tre giorni successivi alla denuncia”. Per la segretaria confederale Cgil Lara Ghiglione e la responsabile delle Politiche di contrasto alla violenza e alle molestie di genere della Cgil nazionale Giorgia Fattinnanzi, in questo modo si “costringono le donne a rivivere dopo così poche ore la sofferenza della narrazione dei fatti e della denuncia”.

A questo si aggiunge che “affidare il fascicolo a un gip non specializzato sulla violenza di genere può produrre risposte non all’altezza della situazione. Più utile sarebbe stata, piuttosto, un’accelerazione del ddl violenza dei tre ministri, che rafforza la prevenzione”. Il problema della violenza sulle donne, concludono Ghiglione e Fattinnanzi, non si può affrontare solo con un approccio penale, ma serve “formazione degli operatori della giustizia e un piano straordinario di formazione a partire dalle scuole per sconfiggere un fenomeno che è strutturale”.