“Riteniamo altamente problematico il fatto che sia stato concesso il permesso alla Cheddite S.r.l. di esportare cartucce o polvere da sparo verso la Turchia, Paese che può averle vendute all’Iran. Tale genere di materiali, infatti, può essere utilizzato non solo per il munizionamento di tipo comune, sportivo o da caccia, ma anche per l’utilizzo da parte di corpi di sicurezza”. Lo scrivono Amnesty International Italia, Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, Italia-Birmania Insieme, Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) e Rete Italiana Pace e Disarmo, il cui responsabile Campagne, Francesco Vignarca, spiega la denuncia “dell’ennesimo coinvolgimento, seppur indiretto, della ditta italo francese Cheddite di Livorno le cui cartucce sono state ritrovate in Iran nei luoghi delle manifestazioni iniziate dopo la morte di Masha Amini”.