Il Salone internazionale del libro di Torino si appresta a vivere le ultime battute di questa trentasettesima edizione, che ancora una volta registra una vastissima affluenza di pubblico, calcolata già intorno ai 200 mila visitatori, destinati ad aumentare prima della chiusura di lunedì 19 maggio.

Il titolo scelto quest’anno, “Le parole tra noi leggere”, lascia spazio a innumerevoli declinazioni, e tra queste parole trovano spazio anche “lavoro” e “cittadinanza”, grazie alla presenza proprio all’esterno dei Padiglioni del Lingotto dell’attivissimo banchetto della Cgil Torino, affiancato in questi giorni dai ragazzi e ragazze di +Europa, tutti uniti nell’unico obiettivo di diffondere i contenuti dei cinque quesiti referendari dei prossimi 8-9 giugno.

“La risposta è molto positiva - sono le parole di Gabriele Gilotto, segretario organizzativo della Cgil Torino – anche se sappiamo che qui al Salone il terreno è piuttosto fertile: le persone sono informate, e molte di loro ci incoraggiano a proseguire il nostro lavoro di promozione dei referendum”. Ma qualche voce contraria non manca: “Certamente, c’è anche chi non condivide; alcuni di loro però si fermano a discutere del motivo per cui sono contrari, noi cerchiamo di convincerli per andare comunque a votare anche per il ‘no’. La battaglia è difficile, inutile nasconderlo. Però qui, e nel resto della città, cominciamo a respirare il profumo di un certo ottimismo”.

Varcando gli ingressi della Fiera l’atmosfera è quella di sempre, gli stand degli oltre mille espositori accolgono i visitatori che si disperdono curiosando tra i libri, o mettendosi in fila per assistere ai vari incontri che costituiscono il vastissimo programma di questa edizione. Tra i più seguiti quello previsto nella mattinata di venerdì 16, che ha visto protagonisti presso un Centro Congressi Auditorium completamente esaurito il cardinale Matteo Zuppi e il cantante Luciano Ligabue, in dialogo sul tema “Le storie, la Storia. Dall’io al noi”, moderati da Gigio Rancilio. Un dialogo che si è anche occupato dei contenuti referendari, definiti “decisivi per un futuro migliore del nostro Paese”.

Nella stessa giornata anche la presentazione del libro Alto tradimento, sulla vicenda Agnelli-Stellantis-Fco-Fiat, che nella sala Avorio ha visto tra gli ospiti Giorgio Airaudo, il quale ha chiuso il suo intervento ricordando come “negli anni il lavoro sia stato molto svalutato in questo Paese, la flessibilità ben presto si è trasformata in precarietà cronica, e anche in grandi eventi come questo del Salone internazionale del libro di Torino ci sono migliaia di persone che lavorano con contratti di 10-15 giorni”.

Da qui l’importanza di partecipare al voto del prossimo giugno: “I quesiti referendari, tra le altre cose, cercano di contrastare quello che ormai da tempo viene definito ‘lavoro povero’, che a sua volta non garantisce né scuola né sanità pubblica, né le pensioni in essere. Voglio poi ricordare che il referendum non è uno strumento abituale del sindacato, e i quesiti proposti non sono di parte, perché abrogano leggi che riguardano sia il centrodestra che il centrosinistra”.

Gli scrittori si schierano, dunque, e si torna anche a una scrittura “militante”, nel senso più nobile del termine, come dimostrano i racconti che Collettiva.it ha iniziato a pubblicare proprio sui contenuti referendari, con le firme tra gli altri di Carola Susani, Tommaso Giartosio, Daniele Petruccioli, Veronica Galletta, Caterina Venturini, altri e altre ancora.

Proprio oggi, nel corso dell’intera giornata di domenica, la kermesse torinese vedrà presente anche il segretario generale Cgil Maurizio Landini, che oltre a presentare il suo libro Un’altra storia, sarà impegnato in prima persona al banchetto del sindacato durante il volantinaggio, e nel dialogo con chi vorrà confrontarsi per parlare di lavoro, cittadinanza, diritti.