L’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia ha espresso preoccupazione in merito ad alcune misure di contenimento della spesa inserite nella manovra di bilancio. Per questa ragione, i musicisti hanno deciso di leggere un comunicato in occasione del concerto previsto questa sera, 30 novembre.

Nella lettera al pubblico, l’orchestra pone l’accento sui tagli previsti dalla manovra per le fondazioni lirico–sinfoniche, con il rischio che si traducano in “pesanti limitazioni all'acquisto di beni e servizi, e dunque in un impoverimento dell'offerta musicale al pubblico, oltre che in grandi difficoltà di gestione delle minori risorse a disposizione”.

Ancora una volta, inoltre, invece che lavorare nella direzione dello sblocco del turn over, ci si muove in quella contraria. L’Articolo 110, commi 1 e 2 della Legge di Bilancio 2025, introduce una drastica riduzione del turn-over nelle amministrazioni statali, nelle agenzie e negli enti pubblici non economici. Sebbene pensata per contenere la spesa pubblica, questa norma rappresenta una grave minaccia per settori strategici, tra cui la cultura e lo spettacolo.

Il provvedimento prevede l’imposizione di un rapporto di assunzioni molto limitato, non superiore al 75% della spesa dell’anno precedente, ovvero ogni 4 pensionati si potranno assumere solo 3 nuovi lavoratori. Ciò pone le basi per un aumento della precarietà per il personale dei complessi artistici, invece che per una sua diminuzione.

“Anche questa è una prospettiva che ci allarma profondamente – proseguono i musicisti, dal momento che tanto il rinnovo del personale quanto la stabilità degli organici sono requisiti fondamentali per le orchestre ed i cori di tutto il mondo, assolutamente necessari alla coesione artistica ed alla base di prestazioni di alto livello”.

Il prossimo 4 dicembre è in calendario un incontro tra le segreterie sindacali di settore, il ministero della Cultura e l'Associazione Nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche (Anfols), per fare il punto sullo stato del settore e individuare soluzioni alle problematiche. L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, simbolo internazionale dell’eccellenza artistica italiana, è tra le istituzioni più a rischio a causa della sua natura di fondazione lirico-sinfonica finanziata da fondi pubblici.

“Come Slc Cgil di Roma e del Lazio siamo vicini all’iniziativa dell’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – si legge in una nota del sindacato - nel loro intento di sensibilizzare il pubblico ai rischi che comporterebbe un ulteriore taglio delle risorse per il settore culturale, purtroppo già molto ridotte”.

Tra gli altri provvedimenti che comporterebbero grossi rischi ci sono: la riduzione dei fondi per il Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo); i tagli alle agevolazioni fiscali per il settore culturale, con l’eliminazione o la riduzione del credito d’imposta; l’abolizione di fondi dedicati a progetti innovativi, con conseguente penalizzazione della sperimentazione artistica.

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