Aprire un cassetto chiuso da tanto tempo e trovarci dentro i ricordi più preziosi della propria infanzia, storie dimenticate o al contrario mai conosciute. È successo a tutti, almeno una volta nella vita. Ed è successo a lei, Costanza Quatriglio, regista e documentarista, che in questo suo ultimo lavoro ha saputo incrociare memoria personale e memoria collettiva, per un racconto intimo e al tempo stesso documentaristico.

Il cassetto segreto è uno dei titoli italiani presentati in questi giorni alla Berlinale, che la regista ha dedicato alla memoria di suo padre, il giornalista Giuseppe, storica firma del Giornale di Sicilia e per una vita cronista e narratore attento della sua terra.

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“Hai aperto proprio il cassetto segreto! – ha raccontato la regista - Così mi ha detto mio padre nel 2010 quando gli ho messo sotto il naso un quaderno del 1937 pieno di poesie di gioventù. Da quella volta non ho fatto altro che pensare che un giorno i cassetti di mio padre li avrei aperti davvero”. Come in una sorta di Lessico famigliare su pellicola, Costanza Quatriglio ricostruisce la storia siciliana del Novecento, attraverso quella di suo padre e del suo lavoro di giornalista e scrittore.

Fotografie, registrazioni sonore, documenti, bobine 8mm, cui si aggiungono le riprese effettuate tra il 2010 e il 2011, del dialogo tra il padre novantenne e sua figlia. Un lavoro che mostra quante risorse preziose contengano gli archivi e quanta energia questo genere cinematografico possa sprigionare.

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