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Lo Spi Cgil Lombardia è in trasferta. È iniziata ieri, 15 settembre, infatti, la settimana dedicata alle finali regionali dei Giochi di LiberEtà, quest’anno alla loro trentunesima edizione. Dopo la pausa dello scorso anno i pensionati lombardi tornano a Cattolica per sfidarsi a suon di carte, racchette da tennis, ballo, pesca e bocce.
“Ce l’abbiamo messa tutta e speriamo che tutto fili liscio – ha commentato la segretaria Pinuccia Cogliardi –. Siamo fermamente convinti che il benessere sia un diritto e una risposta ai tempi che viviamo e preferiamo i fatti alle narrazioni che spesso lasciano il tempo che trovano”.
All’iniziativa partecipano più di 709 pensionati: tra loro oltre 120 ragazzi disabili, riuniti in una trentina di associazioni. “Le richieste di iscrizione sono in costante aumento e noi non possiamo che esserne felici – ha spiegato Pietro Giudice, responsabile dell’Area Benessere dello Spi Cgil Lombardia –. Questi numeri sono la dimostrazione di come siamo sulla strada giusta nella costruzione di un modello che tenga conto delle esigenze di tutti”.
Un momento di festa che però non dimentica di riflettere sulla politica e sull’attualità. La mattinata di mercoledì 17 settembre è infatti dedicata al convegno intitolato “Rappresentanza e democrazia – Strategie per il domani”, al quale parteciperanno, tra gli altri, Sergio Cofferati, Savino Pezzotta, Ezio Mauro e Gianni Cuperlo. A coordinare i lavori, conclusi dalla segretaria generale nazionale dello Spi, Tania Scacchetti, Enzo Santolini, segretario generale del sindacato pensionati della Cgil Emilia-Romagna, e Daniele Gazzoli, segretario generale Spi Cgil Lombardia.
Proprio quest’ultimo ha accolto nel pomeriggio del 15 tutti i i partecipanti alla settimana di Cattolica. “Stiamo festeggiando, ma non dimentichiamo cosa succede nel mondo e non troppo lontano da noi – ha spiegato dal palco dell’Arena della Regina, accompagnato dalla sindaca della città –. Come Spi siamo vicini al popolo palestinese (è di queste ultime ore la notizia dell’ingresso dell’esercito israeliano a Gaza) e da tempo chiediamo a gran voce lo stop al genocidio e solo all’ultima delle tante, troppe guerre che si stanno combattendo. Non vogliamo guardare altrove, ma fare la nostra parte, continuando a parlarne e sostenendo le tante realtà che operano per salvare i tanti civili coinvolti in un conflitto di cui non hanno colpa”.