Da Lino Guanciale a Serena Dandini, da Paolo Fresu a Lella Costa. Sono solo alcuni degli oltre 400 artisti, attori, musicisti, autori e tecnici del mondo della cultura e dello spettacolo che hanno firmato un appello pubblico per sostenere i cinque Sì ai referendum promossi dalla Cgil, che si voteranno l’8 e il 9 giugno.

L’iniziativa nasce dal basso, da un gruppo di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo aderenti alla Slc Cgil di Milano, e ha già raccolto centinaia di firme nel settore artistico e culturale. Tra i firmatari: Angela Finocchiaro, Lella Costa, Lino Guanciale, Marina Massironi, Ottavia Piccolo, Paolo Fresu, Francesco Paolantoni, Serena Dandini, Ricky Gianco, Elio De Capitani, Ferdinando Bruni, Claudio Batta e tanti altri.

“Il nostro è un lavoro fatto di splendore visibile e diritti invisibili – si legge nell’appello –. Per questo sentiamo nostro il disagio di tutti i lavoratori, visibili e invisibili”.

Nel documento, gli artisti mettono in evidenza le condizioni di precarietà e discontinuità che caratterizzano la loro vita lavorativa, spesso segnata da diritti negati o difficili da applicare, pur essendo essenziali per dare forma e sostanza alla cultura.

“Ogni palco è un luogo di confronto, e ogni lavoratore può trasformarsi in un cittadino che rivendica e conquista nuovi diritti”, scrivono i promotori.

L’appello sottolinea come, oggi più che mai, sia fondamentale “mettere sotto i riflettori i diritti del lavoro e quelli della cittadinanza, che ne è la premessa”. Il legame tra democrazia e lavoro, ricordano gli artisti, è sancito dalla Costituzione, ed è proprio questo legame che i referendum vogliono difendere e rafforzare.

“Fatalmente, quando si restringe il campo dei diritti, decadono cultura e arte. Per questo – conclude l’appello – con i referendum possiamo fermare questo declino”.