C’è il bianco e nero delle lotte operaie dell’autunno caldo, e ci sono i colori delle proteste per i braccianti morti nei campi italiani, in un momento storico non troppo lontano da noi. Ci sono tutte le sfumature del nostro tempo nella mostra Al Lavoro, che ha aperto al DumBo di Bologna il primo maggio, dove sarà visitabile fino al 18 del mese. Un’iniziativa di Progetto Comunicazione e dell'agenzia fotografica Prospekt, promossa da Cgil Bologna, Legacoop Bologna, Factorcoop e Fondazione Barberini.

Un percorso multimediale 

L’esposizione multimediale, curata da Francesca Marzotto e Samuele Pellecchia, si propone come il racconto dell’Italia che lavora tra lotte, impegno sindacale, diritti conquistati e violati, cambiamenti ed evoluzioni. Una storia per immagini di come è cambiato nel corso di diversi decenni il mondo del lavoro, che si avvale del contributo di fotoreporter, videoinchieste,  installazioni e opere d’arte. Oltre quaranta fotografi: alle firme storiche come quelle di Uliano Lucas, Paola Agosti e Gianni Barengo Gardin si alternano gli sguardi contemporanei di Michele Borzoni, Margherita Caprilli, Francesco Cito, Fabio Fiorani e molti altri. Realizzata per la prima volta a Genova nel 2008, l’esposizione arriva negli spazi dell’ex scalo merci Ravone a Bologna, completamente aggiornata e arricchita con nuovi documenti.

FABIO FIORANI/SINTESI
FABIO FIORANI/SINTESI
FABIO FIORANI/SINTESI (Fabio Fiorani, operai a Bagnoli)

Il lavoro di ieri e quello di oggi 

Il percorso espositivo si compone di oltre duecento opere divise in sei sezioni: Pubblico (il settore del pubblico impiego); Bambini (lavoro minorile); Sicurezza sul lavoro; Precariato; Lotte; Cooperazione (dedicata al lavoro cooperativo). Le immagini, insieme ai documenti, ripercorrono i cambiamenti del lavoro e della sua percezione, attraverso volti, spazi e luoghi. Ci sono alcuni scatti storici, come quello di Almasio Cavicchioni all’Alfa Romeo di Arese, il 18 aprile del 1984: centinaia di volti operai in fabbrica, in preparazione del 25 aprile. Ma c’è anche il corteo del 18 giugno 2021 a Bologna, dopo la morte di Adil, facchino rimasto ucciso sul lavoro. E poi ci sono le maestre, il personale sanitario impegnato nei giorni del lockdown, e le più recenti battaglie sindacali, da La Perla a Saga Coffee, da Gkn a Gls. La mostra ibrida linguaggi diversi, tra cui quello della videoarte, che racconta la vita dei rider come in un videogioco in Life is a game, di Laura Carrer e Luca Quagliato.

Le lotte e il sindacato

La narrazione fa un viaggio dal pubblico impiego alle privatizzazioni, dalle lotte dei braccianti agricoli al lavoro nelle cooperative sociali e agroalimentari di oggi, dai nuovi paradigmi del lavoro precario, tra algoritmi e new economy, ai drammi del lavoro minorile e alle stragi sul lavoro. Molte realtà nazionali e territoriali hanno dato la loro collaborazione per la produzione dei testi e dei materiali, tra cui l’Osservatorio di Bologna sui morti del lavoro, il MAMbo di Bologna e la Fondazione Giuseppe di Vittorio, che ha contribuito anche con dati e grafici.

Il precariato 

La sezione Precariato, per esempio, esplora il problema dell'occupazione giovanile non solo attraverso l'installazione Italia che si spopola di Massimo Di Nonno, ma anche attraverso i numeri. Interessante la suggestione della Linea del tempo, un’installazione grafica sul succedersi delle leggi che dagli anni Ottanta a oggi hanno modificato il lavoro rendendolo sempre più precario.

Il lavoro pubblico 

Ricca la sezione Pubblico, che ripercorre l’ampio e variegato settore del pubblico impiego, dai tempi del posto fisso a quelli delle privatizzazioni. La sezione si apre con un lavoro fotografico di Michele Borzoni sui mega concorsi, per poi mettere a fuoco alcuni aspetti del settore sanità: il lavoro dei medici, i contratti, gli stipendi; un reportage fotografico di André Lihon sull'assistenza sanitaria durante l'emergenza Covid; la testimonianza di una operatrice sanitaria sulle condizioni di lavoro nelle Rsa e il racconto per immagini Regine di Eros Mauroner.

Bambini: lo sfruttamento minorile 

Di grande interesse anche la parte dedicata alla Sicurezza sul lavoro, realizzata tra gli altri con la collaborazione di Anmil, e quella dal titolo Bambini. Il problema dello sfruttamento dei minori in Italia, anche sotto i sedici anni, è esplorato grazie al supporto dell'indagine di Save the Children. Nella sezione, il premiato reportage Niños trabajadores di Fernando Moleres e Bambini al lavoro in Italia, con foto di Gianni Berengo Gardin, Alberto Roveri, Massimo Sciacca. E infine, le aspirazioni dei giovanissimi, nel racconto fotografico di Claudia Corrent.

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