IL LIBRO
Ghiannis Ritsos, Pietre, ripetizioni, sbarre, Crocetti, 2020
Il 7 settembre la Corte d’appello ateniese ha dichiarato fuorilegge il partito neonazista di Alba Dorata. In questi giorni la casa editrice Crocetti (un monumento per chi ama la poesia, da poco acquisita da Feltrinelli che ne ha mantenuto integro marchio e tradizione) ha riunito in un unico volume tre raccolte molto importanti del grande poeta greco Ghiannis Ritsos (Pietre, Ripetizioni, Sbarre), uno dei più insigni del ‘900 europeo. Qual è il legame tra i due fatti? Ritsos, che in vita ha pubblicato ben 150 raccolte, è stato anche un grande poeta politico e civile, pagando in prima persona questo impegno, prima nel corso dell’occupazione nazi-fascista e poi durante la guerra civile e la dittatura dei colonnelli, con ripetute incarcerazioni e vessazioni di ogni tipo. Le tre raccolte riunite da Crocetti sono state pubblicate tra il 1968 e il 1969, quando il grande poeta era confinato nei campi di concentramento di Leros e Ghiaros. Ritsos è morto nel 1990, Alba Dorata fu fondata da Nikólaos Michaloliákos nel 1985. Ritsos avrebbe accolto con gioia una notizia simile, questo smascheramento di un partito nazista perché, come si legge in una poesia di Sbarre, “conoscere il significato esatto delle cose è giustizia” (s.i.)

IL FILM
Roubaix, la periferia umana di Desplechin
Sosteniamo il cinema nelle sale: paghiamo il biglietto oggi per non farle chiudere domani. L'assenza dei blockbuster hollywoodiani, rimandati per Covid, è l'occasione per uscire dalle solite logiche e provare a guardare un altro cinema: per esempio Roubaix, una luce nell'ombra di Arnaud Desplechin, presentato in Concorso a Cannes 2019 e distribuito coraggiosamente da No.Mad Entertainment. Il racconto della periferia - geografica e umana - compie un altro passo: nella notte di Natale il commissario di origine magrebina Douad si trova ad affrontare un caso di omicidio. Le principali sospettate sono due ragazze indigenti che vivono insieme. Il genere noir è solo un pretesto: migranti, povertà, disperazione si convocano nella Francia di oggi per trovare forse, alla fine, un barlume di umanità. Da non perdere (e.d.n.).

IL SAGGIO STORICO
Carlo Ginzburg, I benandanti, Adelphi 2020
Torna, per i tipi di Adelphi, un classico della storiografia novecentesca, uscito inizialmente da Einaudi nel 1966 col sottotitolo Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento. Era la prima ricerca importante di un giovane storico che avrebbe fatto molta strada. Ginzburg ricostruisce mentalità e costumi di una comunità di contadini friulani portatori di un culto della fertilità. Lo fa attraverso le carte processuali dell’Inquisizione, documenti di pregiudizio e condanna dai quali lo studioso riesce con incredibile virtuosismo a recuperare volti e voci, storie e comportamenti degli accusati, un “nucleo di credenze popolari” che trova radici in un mondo pre-cristiano. I benandanti aprì la strada a un nuovo modo di fare storia sociale moderna, quella microstoria attenta a gruppi, luoghi e tempi circoscritti di cui Ginzburg è stato il maestro e il generatore (d.o.).

IL LIBRO
Questa è l'America, verso le elezioni
Poche settimane ci separano dal voto che eleggerà il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, con tutte le conseguenze del caso. Torna tra le mani un libro iniziato a leggere nel febbraio di quest’anno, appena pubblicato, appena prima della pandemia,dall’editore Mondadori. Libro ora ancor più necessario, il cui titolo per intero è Questa è l’America. Storie per capire il presente degli Stati Uniti e il nostro futuro (pp. 216, euro 18), ed è scritto da Francesco Costa, vice direttore del giornale on line Il post. Mescolando la narrazione al resoconto giornalistico, il libro coglie subito nel segno per il modo in cui riesce a far emergere il disorientamento vissuto dal popolo americano, le sue storie per l’appunto, raccontate rovistando nelle sue viscere, tra i suoi vizi e le sue dipendenze, spesso passate sotto traccia nella cronaca quotidiana, ma che denotano una trasformazione sociale, figlia di tante madri, così radicale e radicata che non lascia azzardare previsioni sul prossimo esito del voto, perché fondamentalmente ancora poco conosciuta, per molti versi imprevedibile.La competenza e lo sguardo di Costa consentono di comprendere qualcosadi più, e meglio, cercando di scrutare l’orizzonte (e.s.).