Slc sarà con tutta la Cgil impegnata in prima persona nella mobilitazione di venerdì 19 settembre per Gaza. La categoria ha dichiarato quattro ore di sciopero a fine turno in tutti settori non interessati dalla Legge 146/90 (servizi pubblici essenziali), dove invece verranno svolte assemblee sindacali.

"Il governo di Israele sta distruggendo il diritto del popolo palestinese all’esistenza, calpestando le più elementari regole del diritto internazionale e umanitario. È importante che proprio dalle lavoratrici e dai lavoratori del nostro Paese si levi la massima solidarietà con il popolo palestinese". 

È quanto si legge nella nota con cui la segreteria nazionale di Slc ha proclamato lo sciopero nell’emittenza radiotelevisiva privata, nella produzione culturale, nell’industria cartaria, grafica ed editoriale. Nei settori ricompresi dalla Legge 146/90 (Rai, Poste e Telecomunicazioni) si terranno assemblee. 

"Il governo italiano deve prendere una posizione chiara a favore del ripristino della legalità internazionale e a difesa di una popolazione inerme. La nostra categoria - continua la segreteria di Slc - è schierata con tutte le compagne e i compagni della Cgil a difesa delle donne e degli uomini della Global Sumud Flotilla che in questi giorni stanno navigando verso Gaza per portare aiuti e rompere il barbaro assedio cui sono costretti centinaia di migliaia di donne uomini e bambini".

"Cessi l’invasione militare, vengano aperti immediatamente corridoi umanitari e sia ripristinato il rispetto delle leggi internazionali e dell’umanità. Venerdì saremo in tutte le piazze. Non si può rimanere indifferenti a tanta sofferenza e a tanta violenza. Quello che sta avvenendo a Gaza riguarda tutte e tutti noi. Sono in gioco migliaia di vite insieme all’idea stessa di umanità e convivenza civile. Non è ammissibile che la guerra torni a essere strumento di risoluzione dei conflitti. Non è ammissibile che i governi europei non agiscano con forza per fermare il disegno palese del governo Israeliano di cancellare con i propri crimini il diritto del popolo palestinese a esistere"