In questo momento già difficile per il settore aerospazio il gruppo Leonardo riprende la produzione a ranghi ridotti. "L'azienda ha comunicato nella divisione aerostrutture la riduzione delle attività produttive negli stabilimenti del Mezzogiorno, dove vengono assemblati gli aerei civili per Boeing, Airbus e Atr. La notizia non appare una novità per la Fiom Cgil, in quanto, durante la fase emergenziale della pandemia, più volte avevamo palesato le criticità che si sarebbero verificate per il settore civile. La crisi del settore, oltre a coinvolgere gli stabilimenti di Leonardo, inciderà pesantemente sulle aziende di fornitura dell'indotto. La ripartenza, più volte chiesta dalle imprese, non coincide con il ritorno alla normale attività lavorativa, e così il settore, che prima del Covid-19 aveva ordini e volumi per i prossimi dieci anni, risente di una crisi industriale che coinvolgerà per i prossimi anni l'intera filiera”. Lo dichiara Claudio Gonzato, coordinatore nazionale Leonardo per la Fiom.

“Dopo gli annunci di ieri, da parte di Leonardo per il mercato civile della produzione di aerei, e in attesa dei prossimi incontri sui restanti segmenti del comparto civile, appare non più rinviabile l'apertura di un tavolo con il governo e le parti sociali sull'aerospazio. In questa fase, nella quale il governo convocherà gli Stati Generali, per discutere fra le parti quali iniziative mettere in atto per fronteggiare la crisi legata al Covid, non può essere escluso dal tavolo un settore strategico come quello dell'aerospazio", prosegue il dirigente sindacale.

"Contemporaneamente, è assolutamente indispensabile il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e la proroga del blocco dei licenziamenti, per evitare che dopo l'estate si assista a esuberi, a partire da quelle piccole e medie aziende del settore civile, legate alla produzione di aeromobili. Il governo non può limitarsi a finanziare la compagnia aerea nazionale, pur essendo un'iniziativa indispensabile, ma servono risorse pubbliche e investimenti privati nell'innovazione, ricerca e sviluppo e soluzioni industriali che garantiscano il mantenimento delle eccellenze industriali presenti nel nostro Paese nell'aerospazio", conclude l'esponente Fiom.