La sentenza della Corte Costituzionale che boccia la riforma dell’Articolo 18 targata Fornero, le grida d’allarme delle Regioni sulla scarsità dei vaccini, ma il virus corre e miete vittime: ieri 501 decessi da coronavirus. E vittime sono anche quei lavoratori e quelle lavoratrici che a causa del Covid vivono la crisi delle loro aziende.

 

Prime pagine

Due le aperture del Il Sole 24 ore, come ormai di consueto, la prima: ”Wall Street record, S&P oltre 4mila”, e poi: “Nel Recovery Plan più spazio ai giovani: il Governo accoglie la linea del Senato”. Tutt’altra scelta quella del Corriere della Sera: “Le Regioni: dateci più vaccini” e nel sommario: “Speranza: 50 milioni di dosi per fine giugno. Ieri record di iniezioni, 282mila”. Anche La Repubblica scegli questo taglio: “Vaccini, dopo il record dosi quasi finite. Le Regioni: rischio blocco” e poi in taglio centrale: “Spiati da ottanta agenti russi”. Per Il Messaggero: “Europa bocciata sui vaccini” e nel sommario spiega: “L’accusa dell’Oms al piano della Ue: ritardi inaccettabili. Il Lazio: poche dosi, così ci fermiamo. Rianimazioni in tilt. Pasqua in zona rossa: sì a messe e pranzi in famiglia, no a picnic e ristoranti”. Per La Stampa: “Virus, il governo accelera, si studia il pass vaccinale”. Scelta differente quella de il Fatto Quotidiano: “Il Conte Verde. Ecco il piano per i 5 stelle”. Su una grande foto notizia di una carta del mondo, il Manifesto titola: “Ecobombe”. Mentre Avvenire torna sulla pandemia: “Aprile blindato ma con vie di fuga”.

Le interviste

Monica Guerzoni del Corriere della Sera da la parola al ministro della Salute Roberto Speranza consegnandogli le inquietudini dei cittadini e delle cittadine rispetto al prolungarsi delle chiusure. La risposta è netta: “Vedo bene che un bel pezzo di Paese è in forte sofferenza. Sono consapevole che ogni mia scelta provoca un sacrificio e che ci sono settori in grande difficoltà, per cui ritengo che sostegni economici mirati siano fondamentali. Ma la maggior parte degli italiani capisce che queste misure, per quanto costose e dolorose, sono necessarie e io le assumo con animo sereno. Tutelare la vita non è un lavoro sporco, ho giurato sulla Costituzione per questo”.

Il Sole 24 ore saluta l’elezione della nuova presidente dell’Associazione giuslavoristi italiani Tatiana Biagioni dandole l’opportunità di illustrare il suo “programma” di mandato: “…Di sicuro l’emergenza ha determinato un’accelerazione sull’utilizzo di strumenti tecnologi nel rapporto di lavoro. In questa fase c’è una modalità differente di svolgimento del rapporto che è emergenziale. È un banco di prova per aziende e lavoratori, che comunque non è esente da contenzioso per quanto riguarda, ad esempio, la fruizione di congedi parentali e straordinari, piuttosto che le modalità stesse del ricorso al lavoro agile da parte dei datori di lavoro”. Rispondendo, poi, ad una domanda su come caratterizzerà la sua presidenza Biagioni risponde: “Sono la prima presidente donna di Agi, mi occupo di pari opportunità e diritto antidiscriminatorio, con particolare riguardo alle tematiche di genere. Credo che la mia elezione sia un segnale per occuparci di più di questi temi rimasti ai margini dell’agenda. Sono temi su cui finora si sono fatte poche analisi e riflessioni, con ritardi culturali, ma che invece vanno affrontati in qualunque luogo per migliorare la realtà attuale”.

Rimanendo sulle questioni del lavoro, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, pagi. 7 de La Stampa, illustra il suo programma per riformare la Pa: “Se vogliamo cogliere l’opportunità della crisi per andare oltre, bisogna mettere al centro i volti della Repubblica. Che sono i medici, gli infermieri, gli insegnanti e le forze dell’ordine. Tutti insieme rappresentano oltre i 2/3 dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici, cui vanno aggiunti i cosiddetti burocrati, da non confondere con la cattiva burocrazia. È il capitale umano da cui ripartire valorizzandolo, restituendogli orgoglio, autorevolezza, dignità. Non possiamo parlare di medici eroi senza dare loro il giusto riconoscimento economico. O far tornare i giovani dall’estero senza premiare il merito……La mia prima decisione da ministro è stata di riprendere il negoziato sindacale per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. E subito abbiamo siglato un Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e coesione sociale” e poi sollecitato sulle assunzioni funzionali al Pnrr, Brunetta risponde: “Prenderemo tutti quelli che saranno necessari, ne uno di più ne uno di meno. Con contratti a termine a 5 anni e finanziati dagli stessi progetti che si andranno a realizzare. Per il reclutamento sto allestendo un portale fortemente innovativo, procederemo con grande velocità e trasparenza. È di due giorni fa una piccola ma significativa rivoluzione: nei concorsi pubblici basta carta e penna, saranno digitalizzati dall’inizio alla fine. Parallelamente è in preparazione un decreto di accompagnamento e anticipazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza…….L’idea è di mettere in campo il prima possibile alcune riforme necessarie per accompagnare e implementare i progetti finanziati dall’Europa. Non puoi puntare alla transizione digitale e ambientale se non intervieni prima su semplificazioni, reclutamento e governance”.

Il Sole 24 ore intervista la ministra Fabiana Dadone, ministra per le Politiche Giovanili, l’argomento è il Pnrr appena approvato dal Senato: “L’occupazione giovanile è un tema centrale, se non fosse anche una pericolosa criticità sarebbe quasi banale”. E alla domanda su quali misure specifiche, la ministra risponde: “Lavoro, impresa, casa, volti a garantire pari opportunità di emancipazione, crescita ed autonomia dei giovani. Offrire strumenti semplici e diretti, facilmente accessibili: un grande Fondo per il credito ai giovani, a gestione unificata, dedicato all’acquisto degli immobili, non solo a uso abitativo, all’avvio di impresa, alla realizzazione di prototipi e allo sviluppo di brevetti, all’investimento in formazione specialistica, imprenditoriale e professionale….”

Infine ancora una ministra, ospitata da La Repubblica, quella degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini che chiede: “Un ultimo sforzo da maggio si potrà tornare alla vita”.

La Stampa intervista l’amministratore delegato della Lavazza Antonio Barale che sostiene: “Con il Covid il mercato è cambiato per sempre. Vendite on line e smart working resteranno, e negli uffici ci saranno meno persone a bere il caffè”

Editoriali e commenti

Significativo il titolo del contributo di Carlo Gambarino, ospitato a pag. 7 de  Il Sole 24 ore: “Fine della partita mondiale sulla bassa fiscalità”. E l’incipit del pezzo è significativo: “L’amministrazione Biden ha presentato un piano di sviluppo che prevede investimenti per oltre 2 mila miliardi di dollari. Abbinato ad esso è stato annunciato un progetto di riforma fiscale che riordina la normativa e reperisce gettito per finanziare gli interventi di spesa pubblica…….Viene annunciato un aumento dell’aliquota dell’imposta societaria dal 21 al 28%. Inoltre è prevista la introduzione di una minimum tax societaria del 21% sui redditi mondiali delle multinazionali Usa, eliminando l’attuale regola che consente alle società di pagare aliquote 0 sulle remunerazioni di investimento fino al 10%. Inoltre gli Usa si impegnano a sostenere politiche multilaterali affinché anche altri paesi adottino similari misure di minimum tax sulle multinazionali”.

Francesco Lenzi su il Fatto Quotidiano (pag.5) torna sulle strategie di Biden per portare gli Usa fuori dalla crisi: “Archiviati gli ultimi 30 anni, negli Stati Uniti tre programmi per far crescere il potenziale. In Europa pochi soldi, tempi lunghissimi e regole assurde”.

Vittorio Sironi su Avvenire riflette sul recente provvedimento che introduce l’obbligo della vaccinazione per gli operatori sanitari e dice: “È un provvedimento doveroso e legittimo, ma che mette anche in evidenza, sul piano scientifico e deontologico, un imbarazzante (per non dire preoccupante) atteggiamento professionale……in ambito sanitario l’importanza del ruolo dei vaccini non può essere messa in discussione. I vaccini rappresentano una delle più grandi vittorie sulle malattie infettive: sono tra le maggiori conquiste della medicina………per medici, farmacisti, operatori sanitari in genere la vaccinazione costituisce un requisito essenziale per l’idoneità all’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative…. È un diritto per essere egli stesso per primo tutelato contro la malattia; è un dovere per salvaguardare la salute dei suoi assistiti; è un impegno che deve contraddistinguere il rispetto e l’attenzione che la propria professione implica sul piano etico Agire diversamente è inaccettabile”.

 A pag. 24 del Corriere della Sera Albero Mingardi lancia un monito contro lo Stato troppo pesante che rischia, a suo dire, di bloccare l’economia. Se si confronta questo scritto con il programma appena lanciato da Biden negli Usa si resta interdetti.

Economia lavoro e sindacato

“Licenziamenti economici, la reintegra è questione di uguaglianza” lo afferma una Sentenza della Corte Costituzione che boccia la riforma dell’articolo 18 firmata Fornero. Positivo il commento della Cgil. L’illustrazione della Sentenza e l’opinione della Confederazione di Corso di Italia su Collettiva.it “La Consulta: incostituzionale la modifica dell’articolo 18 introdotta dalla Fornero”

Il titolo dell’articolo su il Manifesto recita: “Licenziamenti economici, la reintegra è questione di uguaglianza”. Ne scrivono Il Sole 24 ore: “Reintegrazione facoltativa illegittima se il fatto non sussiste”; il Corriere della Sera: “Licenziamento economico: se ingiustificato c’è il reintegro”.

Il Senato ha varato ieri la risoluzione di maggioranza che approva la Relazione delle Commissioni Bilancio e Politiche Ue sul Pnrr. Questo il commento della Cgil

Recovery: Cgil, bene risoluzione, ma ora coinvolgere le parti sociali 

 “Il piano nazionale di ripresa e resilienza è un'occasione che il nostro Paese non può perdere e richiede, come afferma la stessa relazione approvata oggi dal Senato, ‘un sistematico, e non episodico, coinvolgimento delle parti sociali'". Lo afferma, in una nota, la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi.

Per la dirigente sindacale: “la partecipazione e il confronto si devono esercitare sia in questa fase di definizione dei progetti che nella fase della governance che nei passaggi relativi alla determinazione delle riforme. La condizione economica e sociale del nostro Paese è drammatica e il mondo del lavoro rischia di pagare un prezzo altissimo, siamo ad un bivio strategico e le scelte del Pnrr faranno la differenza per tutti, ma soprattutto per i più giovani”.

“La risposta alle disuguaglianze sociali dipenderà dalla capacità di rispondere collettivamente e dalla possibilità di cogliere le opportunità della digitalizzazione e della riconversione ecologica. È necessario passare dalle parole ai fatti: ci attendiamo - conclude Fracassi - un reale e concreto coinvolgimento in tempi rapidi sia con la presidenza del Consiglio e con l'intero Governo”.

 

Ma le notizie che arrivano dal fronte parlamento sul Pnrr, non sono tutte positive. Scrive Salvatore Cannavò su il fatto quotidiano: “Green camuffato nel Recovery le armi tinte di verde”. Per saperne di più su Collettiva.it ne scrive Carlo Ruggero: “Recovery plan a mano armata”

 

Ancora sui diritti dei rider torna La Repubblica con un articolo di Marco Bettazzi che attribuisce anche a come vengono trattati i ciclo fattorini e alla loro mobilitazione il fallimentare esordio in borsa di una delle maggiori società di consegne a domicilio del food: “Il flop in Borsa dimostra che le mobilitazione dei rider hanno spostato gli equilibri”. L’articolo riporta una considerazione di Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil: “Sentenze, indagini e finanza riconoscono i tanti problemi del settore. Bisogna aprire una discussione sulle tutele minime di questi lavoratori”.

 

Tra le vertenze in primo piano, Cornegliani. Ne scrivono Il Messaggero a pag. 17 che sottolinea: “Si chiude sul salvataggio. Da Investcorp e Invitalia 17 milioni”; Il Sole 24 ore che in un trafiletto annuncia 140/150 licenziamenti e Collettiva.it “Corneliani: passi avanti al Mise”

Rosaria Amato su La Repubblica illustra una proposta lanciata dalla Uil: “Una sovrattassa sugli utili da virus” e spiega: “Una excess profit tax per le imprese che nell’anno della pandemia hanno moltiplicato i loro guadagni. Non una punizione ma un atto di giustizia sociale, spiega Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil”.

A scorgere le cronache dei giornali, anche queta mattina non si può non registrare l’emergenza pandemica. Ospedali in tilt, lunghe file d’attesa nei pronto soccorso, disservizi e fatiche. Mentre le Regioni continuano a lanciare allarmi: mancano i vaccini, il commissario generale Figliuolo rassicura, le fiale sono in arrivo, anzi alcune già sono sul territorio nazionale.  
Segnaliamo in cronaca romana sia del Corriere della Sera che La Repubblica la rivolta dei dipendenti dei supermercati non considerati tra le categorie di lavoratori e lavoratrici a rischio e quindi prioritari nei calendari vaccinali. Nella capitale, negli ultimi giorni, sono deceduti due dipendenti della grande distribuzione alimentare. E la mancanza di solidarietà non appartiene solo ad alcune categorie di professionisti italiani che hanno ricevuto il siero prima dei fragili e di chi davvero rischia, La Stampa a pag. 2 in un articolo firmato da Marco Bresolin da conto di quanto accade a Bruxelles: “Nel giorno in cui l’Organizzazione mondiale della Salute critica L’Europa per l’inaccettabile lentezza della sua campagna vaccinale, al tavolo di Bruxelles finisce nel peggiore dei modi la trattativa per aiutare i paesi più in difficoltà con le somministrazioni. Slovenia e Repubblica ceca si sono accodate all’Austria per far saltare l’accordo di solidarietà”.

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