Alla Whirlpool è corsa contro il tempo per ottenere i sostegni economici per i lavoratori. Da gennaio, infatti, potrebbero scattare 800 esuberi in tutti gli stabilimenti italiani. All’orizzonte, però, ancora non s’intravvede una data certa per la convocazioine al ministero dello Sviluppo economico.

Dopo la pausa feragostana, i lavoratori Whirlpool hanno ripreso l’attività. Ieri mattina (20 agosto), gli addetti hanno varcato i cancelli per i primi turni di lavoro ma la situazione di criticità non è ancora risolta e continua a creare non poca apprensione. Alla Whirlpool  tiene banco la questione degli ammortizzatori sociali in scadenza a fine anno. Si attende la convocazione al ministero dello Sviluppo economico, dopo che è stato annullato l'incontro inizialmente previsto per il 6 luglio scorso.

“È una situazione delicata - spiega Pierpaolo Pullini, segretario della Fiom provinciale di Fabriano, dove sorge lo stabilimento più grande - per cui bisognerà capire prima possibile cosa intende fare il governo”. I sindacati sono in attesa che venga fissata un'altra data. Il mese scorso, i vertici del dicastero hanno avuto un confronto con il management del colosso statunitense, ma ai sindacati ancora non è chiaro cosa sia emerso e, in modo particolare, come pensa di muoversi l'esecutivo, in vista della scadenza degli ammortizzatori sociali.

Gli esuberi annunciati da Whirlpool a partire da gennaio sono 800 in tutta Italia di cui 115 a Fabriano (45 operai, 70 impiegati).