Tavoli separati a Palermo per la vertenza Almaviva Contact: da una parte Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl telecomunicazioni, dall’altra la Slc Cgil. Una vertenza difficile, quella del call center siciliano, che ha registrato il 18 giugno scorso la richiesta di “isolare” la Slc da parte degli altri sindacati. E che oggi vede, infatti, due diverse convocazioni alla cabina di regia con le istituzioni locali e il gruppo di information technology: al mattino vertice con Fistel, Uilcom e Ugl, al pomeriggio incontro con il sindacato di categoria della Cgil. E a nulla è valso l’appello della Regione Sicilia e del Comune di Palermo che, in maniera responsabile, hanno sollecitato di continuare la discussione su un tavolo unico.

“Così si uccide il diritto a una discussione democratica”, commenta il segretario generale della Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso: “Abbiamo assistito sbigottiti alla richiesta insormontabile di Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl di costituire due tavoli separati. Evidentemente le altre organizzazioni sindacali dimostrano di non avere il minimo rispetto delle scelte dei lavoratori”. La Slc, in una lettera inviata a Regione, Comune e Almaviva, sottolinea che “la separazione dei tavoli può avvenire esclusivamente per le delegazioni di segreteria territoriali, ma non per le Rsu. Secondo quanto sancito dalla legge e dagli accordi interconfederali il collegio Rsu è unico e unitario, e non può essere separato”.

Al centro della trattativa sono i circa 700 esuberi strutturali (su 3.400 operatori) stimati da Almaviva, la concessione degli esodi incentivati e le misure di riqualificazione professionale del personale. “Dopo aver disatteso l'accordo del 23 maggio 2017, approvato con un referendum da oltre l'80 per cento dei lavoratori, stanno cercando di isolare l'unica sigla sindacale, la Slc Cgil, che finora ha chiesto il rispetto di quell'accordo dicendo 'no' a un ulteriore taglio degli stipendi, all'applicazione dell'ammortizzatore sociale con percentuali alte e al controllo individuale”, spiega Maurizio Rosso.

Il sindacato di categoria della Cgil ha chiesto di discutere tutti i punti e i temi della nuova ipotesi d’intesa, dopo che il precedente accordo “è stato nei fatti già smentito”. L'accordo del 23 maggio di un anno fa prevedeva, già a partire dal 1° giugno, un mix di misure: esodo incentivato, contratto di secondo livello, formazione, 100 postazioni di information technology, consolidamento del lavoro e del salario. “Almaviva, disattendendolo, con la scure dei licenziamenti e della societarizzazione ha strappato un taglio agli stipendi, con la firma di Cisl, Uil e Ugl”, argomenta il segretario territoriale Slc: “Questo è l'unico dato oggettivo, con l'aggravante di un'ipotesi di accordo già firmata da Cisl, Uil e Ugl sul controllo individuale”.

Entrando nel merito dell’accordo, la Slc sottolinea come “siano stati brutalmente smentiti e disattesi” quattro degli impegni “inderogabili” assunti da Almaviva. “Non ha mai portato a Palermo le postazioni di information technology e non ha ancora affrontato la contrattazione di secondo livello”, rimarca Rosso: “La società, inoltre, è stata autorizzata a tagliare per altri due mesi, con la proroga accordata dagli altri sindacati, gli stipendi ai lavoratori. E ha prolungato di sei mesi l'ammortizzatore sociale, quando era già sancita la scadenza a giugno 2018”. La Slc, in conclusione, ribadisce che “oggi più che mai c'è bisogno di aziende che investano radicandosi sul territorio e consolidando il lavoro, e che non usino la nostra isola e i lavoratori per una mera logica di interessi economici per poi abbandonarli al loro destino”.