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"Ieri all'Università di Napoli al nostro segretario generale Susanna Camusso e a Massimo D'Alema è stato impedito di prendere parte a un'iniziativa e di esprimere le proprie opinioni a causa di un gruppo di studenti contestatori. Penso sia un episodio di intolleranza che va assolutamente condannato. Non permettere lo svolgimento di un dibattito non è un bel segnale per la democrazia nel nostro paese". Lo ha scritto il segretario generale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, sul suo profilo Facebook.
“Francamente pensavo non ci fossero più in circolazione persone che assaltano un dibattito pubblico e riescano pure ad impedirne lo svolgimento". Così Emilio Miceli, segretario generale della Filctem Cgil. "La rabbia è legittima - a suo avviso - perché i giovani, soprattutto a Sud, non vedono il futuro. Ma che si possa tornare a vecchi e inutili tentativi di soppressione degli spazi democratici contro il capo del maggiore sindacato ed uno dei capi della sinistra italiana, mi sembra davvero troppo".
“Non solo hanno perso l’occasione di interloquire – aggiunge Miceli -, ma ci hanno ricordato che gli intolleranti crescono in modo preoccupante e questo rappresenta un tema da non sottovalutare. Nessuno vuole mettere la croce addosso a quei giovani, ma ci sono in giro ancora cattivi maestri che pensano che tutte le occasioni per tornare a 50 fa siano da coltivare. Vecchia politica e vecchie culture che nulla hanno a che vedere con il paese reale. Preoccupano, ma alla fine si sciolgono nel l’indifferenza e nell’ostilità così com’è avvenuto in questi decenni. L’unica differenza è che 50 anni fa si interrompeva un dibattito per impedirlo in ragione di una ‘superiore ragione democratica’, oggi per poche righe sui giornali e sui social. Ciascuno ha le sue ambizioni. La mia solidarietà a Susanna Camusso e Massimo D’Alema”.
"Quanto è accaduto a Napoli è un sintomo preoccupante di una situazione nella quale sempre più frequentemente si impedisce il libero confronto delle opinioni e delle idee". È quanto si legge in una nota diffusa dalle segreterie della Camera del lavoro di Napoli e della Cgil Campania. "La differenza di vedute, per la Cgil è una ricchezza, rispetto alla quale - prosegue la nota - restiamo sempre aperti al confronto, che per essere tale deve potersi svolgere nel rispetto reciproco".