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Estensione delle libertà sindacali e democratizzazione dei luoghi di lavoro pubblici. È il titolo della petizione promossa dalla Fp e dalla Cgil, come annunciato sabato dalla segretaria generale di corso d’Italia, Susanna Camusso, nel corso del suo intervento in ricordo di Massimo D’Antona, per rivendicare per tutte le lavoratrici e i lavoratori pubblici “il diritto alla rappresentanza sindacale e all’esercizio della contrattazione collettiva come strumento di garanzia e tutela delle condizioni di lavoro e del trattamento economico dei lavoratori, sia pubblici che privati”.
In linea con la Carta universale dei diritti del Lavoro promossa dalla Cgil, e nello specifico con la richiesta “di dare attuazione all’articolo 39 della Costituzione con una traduzione legislativa della rappresentanza e della libertà sindacale come diritto certo ed esigibile per tutte le lavoratrici e lavoratori”, l’appello promosso dalla categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil e dalla confederazione di corso d’Italia sostiene che: “I lavoratori devono poter scegliere i loro rappresentanti in modo libero e trasparente, devono poter esercitare liberamente l’adesione ad un sindacato democratico e i delegati e rappresentanti sindacali devono essere sottratti ai ricatti della legislazione e degli atti unilaterali e poter contrattare sulle condizioni di lavoro, sull’organizzazione del lavoro e su tutti i riflessi che derivano dal rapporto di lavoro in tema di diritti e garanzie anche nei comparti del Soccorso, della Sicurezza e della Dirigenza”.
Un appello a sostegno della battaglia, si legge nel testo, “per garantire: libere elezioni Rsu per la Polizia Penitenziaria e i Vigili del Fuoco; libere elezioni per i comparti della Dirigenza Pubblica; la democratizzazione delle forze militari e l’estensione delle libertà sindacali; inserimento nei Ccnl dei Dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche il recepimento del Testo Unico su Democrazia e rappresentanza prevedendo che su accordi e contratti i lavoratori si esprimano”.