Anche a Venezia, così come in tutte le principali città europee, il 9 ottobre si svolgerà un presidio davanti alla stazione Ferroviaria per scongiurare l’approvazione da parte del parlamento europeo del IV pacchetto ferroviario che porta alla liberalizzazione selvaggia del trasporto su rotaia in tutti i paesi dell’Unione, togliendo agli Stati membri la possibilità di organizzare autonomamente il trasporto nazionale.

Un banchetto a fianco di un megastriscione raffigurante un locomotore frammentato sarà allestito fino alle 10 davanti alla scalinata della stazione di Santa Lucia (in direzione del ponte di Calatrava) per informare con depliant (e cartoline da mandare a Bruxelles) turisti e pendolari circa i rischi che corre l’intero sistema ferroviario se dovesse prendere corpo la normativa proposta.

Finito il presidio, lavoratori e rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti entreranno negli impianti e negli uffici – di Venezia prima e di Mestre poi – per informare i dipendenti delle ferrovie della campagna messa in piedi dal sindacato europeo contro questa norma che vorrebbe incrementare la concorrenza nei vari trasporti nazionali passeggeri imponendo la separazione tra i gestori dell’ infrastruttura e gli operatori ferroviari.

“L’attuazione completa della liberalizzazione e l’apertura dei mercati – sostengono Cgil Cisl Uil di categoria - porteranno alla frammentazione con forti ricadute sulla quantità e sulla qualità dei servizi e sulle condizioni lavorative, con possibili pesanti conseguenze per la sicurezza sul lavoro e dei servizi stessi”. Secondo il sindacato vi sarà una “duplicazione di funzioni e una maggiore burocratizzazione che renderà più complesso il sistema e farà lievitare i costi”. Del resto basti trarre un bilancio sulle liberalizzazioni servizio internazionale passeggeri del 2010 che non hanno contribuito a ridurre i prezzi e non hanno prodotto – smentendo i fautori della privatizzazione - nessuno sviluppo di questa modalità di trasporto.

“E’ facile prevedere – concludono le organizzazioni sindacali - che le scelte contenute nel IV pacchetto ferroviario porteranno ad una diminuzione della qualità dei servizi nazionali, spingendo gli operatori ad abbandonare i principi di universalità del servizio di trasporto pubblico, senza tenere in alcun conto quindi dei bisogni dei cittadini, a favore del cosiddetto "cherry picking", ossia la concentrazione dell’interesse sulle linee a più alta frequentazione e con maggiore profitto, a scapito di quelle non remunerative”.