Il 2015 è stato un anno positivo per il turismo nazionale. Anche se i dati non sono ancora completi, si registrano un lieve miglioramento rispetto al passato e segnali di maggiore fiducia per il futuro. La conferma arriva da più fonti. Secondo Federalberghi, il 2015 chiude in positivo per quanto riguarda le presenze (+3,6 per cento), grazie anche alla crescita del turismo interno. Stesso trend anche per gli alberghi che aderiscono ad Aica Confindustria, che chiudono il 2015 con buoni risultati, cosi come dagli ultimi dati Istat, che evidenziano un quadro “sostanzialmente “ stabile con l’aumento dei viaggi/vacanza brevi, fatto che non accadeva dal 2009.

“Non possiamo che accogliere con favore i seppur timidi segnali di ripresa di un settore altamente strategico per l’economia italiana” afferma Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil: “Resta prioritario, però, colmare quelle lacune che frenano lo sviluppo dell’industria turistica del nostro paese”. La Filcams Cgil, infatti, da diverso tempo rivendica “l’avvio di politiche mirate al rilancio del settore, mediante la creazione di un tavolo di confronto che coinvolga tutte le parti interessate, imprese, istituzioni e mondo del lavoro”.

Buone notizie anche dal mondo del lavoro. Il monte ore lavorate aumenta nel terzo trimestre 2015 del 7,2 per cento rispetto allo scorso anno (la media dei servizi di mercato è del 3 per cento). Il saldo occupazionale resta negativo, ma in considerevole diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2015, grazie a un leggero aumento delle entrate e alla sensibile diminuzione delle uscite. Per quanto riguarda il lavoro accessorio, i dati diffusi dall’Inps sul 2015 mostrano ancora segnali di crescita: durante l’ultimo anno sono stati venduti 114.921.574 voucher (+66 per cento rispetto al 2014), mentre per ora non sono disponibili dati per settore di attività (fermi al primo semestre dell’anno, quando erano stati venduti in tutto quasi 50 milioni di voucher, di cui il 15 per cento nel turismo).

L’incremento della vendita dei voucher, che secondo il sindacato nasconde la presenza di lavoro grigio e irregolare, preoccupa molto la Filcams Cgil. “Siamo di fronte all’utilizzo improprio dei buoni lavoro e non a un aumento reale dell’occupazione” conclude il segretario nazionale Cristian Sesena: “Anche su questo fronte diventa fondamentale introdurre subito correttivi per via legislativa, magari trovando sinergie con il mondo delle imprese per arginare un fenomeno che, oltre a peggiorare le condizioni di chi lavora, abbassa la qualità dei servizi offerti”.