Si è conclusa con un lieto fine, dopo cinque ore di discussione tra ieri sera e stamani, la vicenda della lavoratrice rientrata dalla maternità lo scorso settembre e licenziata dopo quindici anni di attività alla Reggiani Macchine di Grassobbio. Moltissimi colleghi venerdì 26 maggio erano scesi in sciopero e in presidio per manifestarle tutta la loro solidarietà.

Da venerdì 9 giugno la lavoratrice tornerà in azienda, con la mansione di impiegata e con la garanzia del mantenimento dello stesso stipendio che percepiva prima della sospensione. Lo ha spiegato Andrea Agazzi della Fiom Cgil di Bergamo. “Siamo soddisfatti - afferma il sindacalista - per aver ottenuto una ricollocazione che all’inizio sembrava impossibile. Il risultato è stato reso possibile dalla determinazione della lavoratrice, dal sostegno e dalla solidarietà che ha ricevuto da parte dei suoi colleghi di lavoro".

Secondo il sindacato, comunque, "resta l’amarezza per un punto su cui l’azienda ha usato, fino all’ultimo, un’inspiegabile intransigenzaper giungere all’accordo la direzione ha preteso che la lavoratrice accettasse un demansionamento, un abbassamento del livello contrattuale (ma, appunto, non di quello salariale). L’azienda ha puntato i piedi per un aspetto solo formale, che dunque non avrà ripercussioni economiche, e che davvero poteva essere evitato, apparendo quasi un accanimento gratuito". L'accordo, in ogni caso, garantisce che alla lavoratrice non si precluderà la possibilità di crescita professionale.

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Arriva il ricollocamento

“Finalmente ho riottenuto un posto di lavoro”ha commentato oggi la lavoratrice. “Per questo vorrei ringraziare tutti coloro che in modi diversi mi hanno fatto ottenere questo risultato: da chi ha preso in carico fin dall’inizio la procedura di licenziamento (il delegato Fiom), ai miei colleghi che, saputa la notizia, hanno scioperato compatti, a chi, venendo a conoscenza in altro modo del licenziamento, mi ha sostenuta. Un ringraziamento particolare va alla Fiom Cgil, al sindacalista Andrea Agazzi e all’avvocato Giuseppe Cattalini. Penso che esistano, ora, le condizioni per riavviare fra tutte le parti coinvolte una collaborazione più serena”.

LA STORIA

Oltre ad essere comparsa sulle principali testate giornalistiche nazionali, la vicenda ha attirato anche l’attenzione e ha suscitato la solidarietà del presidente della Camera, Laura Boldrini. La lavoratrice, senza alcun preavviso, dopo 15 anni di lavoro, aveva ricevuto la lettera di licenziamento martedì 23 maggioNell’azienda lavorano 230 persone, di cui circa 130 impiegati: “È davvero difficile credere che, in una realtà così grande, si abbia difficoltà a ricollocare una lavoratrice” aveva detto, fin dall’inizio della vicenda, Agazzi. “Tra l’altro, nelle ultime settimane, la Reggiani ha organizzato un’iniziativa per valorizzare il ruolo delle donne in azienda: davvero un bel modo per rendere loro omaggio”. Nel luglio del 2015 la Reggiani Macchine è stata acquisita dal gruppo Efi. Negli ultimi mesi è stata completata la transizione tra vecchia e nuova proprietà.