In Italia i dipendenti a tempo indeterminato dei Centri per l’Impiego sono 7.760, più altri 2.000 precari in attesa di stabilizzazione che da oltre dieci anni svolgono il loro servizio. In Germania sono 110mila, in Inghilterra 80mila. Nel nostro Paese il rapporto dipendente/utenti è di 1/150, in Germania 1/45, in Inghilterra 1/24. In Piemonte sono 420 i dipendenti (compresi i precari) dei Centri per l’Impiego, quando ne occorrerebbero almeno 400 in più, per un rapporto dipendente/utente di 1/98 (stima Anpal, Agenzia Nazionale Politiche Attive per il Lavoro).

Bastano questi dati a rappresentare la situazione insostenibile dell’assetto istituzionale delle politiche attive in Italia, a distanza di sette mesi dall’esito del referendum sulla riforma costituzionale. Mentre rimane l’incertezza sul futuro di un servizio essenziale in questa fase di crisi economica e nonostante il recente decreto di riforma del testo unico del pubblico impiego fornisca gli strumenti necessari alla stabilizzazione, il personale è ancora dipendente delle Province e delle Città metropolitane, anche se la competenza in materia non è delegata a questi enti.

Da tempo il sindacato richiede al Governo soluzioni normative per porre fine a questa situazione di limbo in cui versa il sistema delle politiche attive, sia sul fronte del lavoro che dei servizi ai cittadini.

Su questi temi la Cgil e Fp Cgil Piemonte organizzano un convegno che si terrà giovedì 6 luglio, presso la sala Auditorium della Città Metropolitana, in corso Inghilterra 7, con la partecipazione - tra gli altri - di Tania Scacchetti, segretaria nazionale Cgil; Massimo Pozzi, segretario generale Cgil Piemonte; Claudio Spadon, Direttore Agenzia Piemonte Lavoro; Gianna Pentenero, Assessora Regionale al Lavoro e Aldo Reschigna, Assessore Regionale al Bilancio.