Sempre drammatica la situazione finanziaria ed industriale in cui versa la società elettrica Tirreno Power, che coinvolge circa 500 dipendenti diretti più altrettanti dell'indotto, resa ancora più acuta dopo l'intervento della Magistratura sulla centrale di Vado Ligure, a Savona. Ieri (1/04) si è svolto, presso il ministero dello Sviluppo economico, un incontro con le segreterie nazionali dei sindacati ed i massimi responsabili aziendali. Filctem, Flaei, Uiltec hanno chiesto che si attivino immediatamente le parti nelle sedi più opportune per garantire, nel complesso del sito di Vado Ligure, "la tutela del reddito a tutti i lavoratori dell'indotto che lavorano presso la centrale termoelettrica in ragione della fermata degli impianti alimentati a carbone". I sindacati hanno poi chiesto all'azienda di predisporre in tempi rapidissimi la stesura di un piano di interventi sui due gruppi fermati dalla Magistratura per consentirne la ripresa dell'esercizio. I rappresentanti di Tirreno Power, si legge in un comunicato sindacale, hanno garantito che, entro pochissimo tempo, "predisporranno e invieranno al ministero dell'Ambiente e alle istituzioni competenti un apposito piano, al fine di circostanziare una serie di interventi che garantiscano una riduzione dei limiti delle emissioni rispetto a quelli previsti dall'AIA in vigore".

Successivamente a questi adempimenti, i sindacati hanno ribadito che Tirreno Power presenti un piano industriale per verificarne, anche nelle intenzioni degli azionisti, la solidità nel nuovo contesto del mercato elettrico nazionale, al fine di garantirne il futuro con particolare riferimento ai conseguenti impatti occupazionali.
Infine, Filctem, Flaei, Uiltec hanno chiesto ai rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico da un lato di "accompagnare e sostenere, d'intesa con i livelli istituzionali locali e nazionali coinvolti, le azioni di Tirreno Power per riavviare e ambientalizzare i due gruppi sequestrati nel più breve tempo possibile, prevedendo azioni continue di monitoraggio". Per i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil è anche necessario "un tavolo permanente di settore per individuare le misure necessarie alla sua stabilizzazione in ragione della sua qualificazione che lo certifica fra il più efficienti in Europa".