Il 26 Ottobre il Centro Italia è stato nuovamente colpito da un terremoto di rilevante portata, che ha provocato ulteriori danni agli edifici già investiti il 24 agosto scorso. Dichiara Elisa Marchetti, coordinatrice dell’Unione degli universitari: “Il nuovo evento sismico ha interessato pressoché le stesse zone già vittime del terremoto di fine agosto. Nonostante i recenti danni, però, dobbiamo rilevare come non fossero state prese sufficienti misure di tutela della salute di chi frequenta edifici pubblici: nella giornata di ieri, un gran numero di scuole e università nelle regioni del Centro Italia sono state chiuse per motivi di sicurezza. Le università di Urbino, Macerata, Camerino, le sedi di Ascoli Piceno, Fermo, San Benedetto del Tronto e Macerata dell’università Politecnica delle Marche, Chieti-Pescara, Teramo, L’Aquila, Perugia e Stranieri di Perugia sono state chiuse, e in gran parte dei relativi edifici sono in corso rilievi di sicurezza delle strutture”.

Afferma Giammarco Manfreda: “Città intere hanno predisposto la chiusura delle scuole per i prossimi giorni, sintomo che non c’è piena sicurezza degli edifici scolastici. Questo, perchè la condizione degli edifici scolastici in tutto il territorio nazionale è disastrosa, e lo denunciamo da anni. Nel caso specifico del centro Italia, il 37,4% delle strutture scolastiche non possiede il certificato di agibilità, e più della metà delle scuole presenti in Italia è stata costruita prima del 1974, e quindi senza i dovuti certificati anti sismici. Chiediamo un confronto che sia realmente utile con le istituzioni sul tema dell’edilizia scolastica, non vogliamo più assistere a interventi relegati all’urgenza, ma chiediamo investimenti strutturali per risolvere questa situazione”.

“Esprimiamo la nostra piena e sincera solidarietà nei confronti degli abitanti e degli studenti coinvolti dal sisma di ieri. Crediamo sia necessario intervenire il prima possibile in questi territori esposti al rischio sismico, gli interventi per la messa in sicurezza di tutti gli edifici devono essere portati a termine in fretta. Apprendiamo oggi che lo sciame sismico potrebbe continuare per diverse settimane con ulteriori scosse, e non possiamo permettere che la sicurezza delle persone che studiano e lavorano venga messa a rischio. In particolare, è necessario un intervento urgente sugli edifici pubblici, nelle scuole, nelle università e in tutte quelle strutture, come le case dello studente, che ogni giorno sono vissute dagli universitari. Gli investimenti degli ultimi anni non sono palesemente sufficienti alla manutenzione e alla messa in sicurezza degli edifici, cosa che denunciamo da anni. Questo, purtroppo, risulta essere in linea con l’investimento generale nell’istruzione del nostro Paese. Oggi, più forte che mai, diciamo basta: non possiamo permettere che siano eventi drammatici come terremoti e calamità naturali a doverci ricordare, con le loro pesanti conseguenze, di quanto sia necessario garantire la sicurezza dei luoghi che gli studenti vivono ogni giorno”, concludono Marchetti e Manfreda.