Una grande mobilitazione per il rinnovo dei contratti della sanità privata. È quella organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Roma e del Lazio, che vede oggi (martedì 12 giugno) i lavoratori delle strutture sanitarie private della regione dare vita a una manifestazione. L’appuntamento è alle ore 14 in piazza Montecitorio. L’obiettivo è fare pressione sulle parti datoriali (Aris e Aiop) e chiedere un intervento più attivo di Regione Lazio e politica nazionale, per arrivare a chiudere una vertenza che pesa come un macigno sul lavoro delle persone e sulla tenuta dei servizi alla salute.

Nel Lazio la spesa per la sanità rappresenta quasi l’80 per cento del bilancio regionale, e per circa 1,2 miliardi di euro è erogata attraverso le strutture sanitarie accreditate dalla Regione: la sanità privata accreditata, dunque, rappresenta il 40 per cento dell’intera offerta sanitaria regionale. “Ciò vuol dire – scrivono i sindacati – che oltre 25 mila persone che svolgono servizio pubblico per conto del sistema sanitario regionale sono private del giusto rinnovo contrattuale, ossia dei legittimi aumenti retributivi, così come del corretto riconoscimento professionale e di quell’investimento nelle competenze e nell’organizzazione del lavoro che serve a rilanciare l’innovazione a vantaggio di lavoratori e cittadini”. 

“Occorre restituire dignità e riconoscimento ai lavoratori”, spiegano i segretari generali regionali Natale Di Cola (Fp Cgil), Roberto Chierchia (Cisl Fp) e Sandro Bernardini (Uil Fpl): “Lavoratori privati di nome e di fatto, visto che da anni sono ostaggio di una situazione che li vede espropriati degli aumenti salariali, del ruolo, dei diritti e della valorizzazione delle competenze”. Gli esponenti sindacali chiedono alla Regione Lazio “di farsi parte attiva, anche in termini economici, e di adoperarsi affinché la Conferenza Stato-Regioni si impegni a promuovere una rapida conclusione delle trattative”. L’intervento della Conferenza Stato-Regioni, già sollecitato dalle segreterie nazionali di Fp Cgil Cisl Fp Uil Fpl, è indispensabile anche in considerazione dei diversificati comportamenti delle Regioni in tema di tariffe e tetti di attività.

I sindacati sottolineano che “il mancato rinnovo dei contratti del settore, alcuni dei quali scaduti da oltre un decennio, è un prezzo troppo caro pagato dai lavoratori, tanto alla tenuta del sistema quanto alle aziende”. A questo si aggiunge che “il proliferare di contratti che hanno abbassato diritti e salari dei lavoratori stanno creando forti disagi a persone e famiglie, rischiando di compromettere il funzionamento dei servizi alla salute”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, in conclusione, rimarcano anche che “dopo il rinnovo del contratto della sanità pubblica le associazioni datoriali non hanno più alibi. Non possono continuare ad abusare dell’abnegazione delle lavoratrici e dei lavoratori, perché il tempo è scaduto”.