I dipendenti del call center Teleperformance stanno aderendo in massa allo 'sciopero del sangue' indetto dai sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Ugl Tlc a Taranto per protestare contro le procedure di mobilità annunciate dall'azienda nei confronti di 621 lavoratori. 

All'esterno dello stabilimento c'è un'autoemoteca nella quale i lavoratori si sottopongono volontariamente alla donazione del sangue. La normativa prevede che il dipendente abbia diritto in questo caso a una giornata di astensione dal lavoro.

L'azienda, dopo avere fatto ricorso per 30 mesi agli ammortizzatori sociali per una parte del personale, ha proposto a chi resterà la riduzione dell'orario lavorativo da 6 a 4 ore giornaliere, ma i sindacati non hanno accettato il taglio alla retribuzione.

"Non è esatto chiamarlo 'sciopero del sangue'. Diciamo che è un modo per farci notare, e in più facciamo una buona azione perché il sangue è sempre carente". Lo spiega ai microfoni di RadioArticolo1 Patrizia d'Arcangelo, una lavoratrice che ha aderito all'originale forma di mobilitazione.

"L'azienda ci vuole togliere diritti, ridurre l'orario a 4 ore, chiede turni e flessibilità, ma il sangue è nostro e allora lo doniamo. L'adesione è ottima, oltre all'autoemoteca qui davanti al call center abbiamo indirizzato i lavoratori in altri ospedali specializzati della zona. Prima di trattare qualsiasi argomento, chiediamo di ritirare i 621 licenziamenti".