L'Slc Cgil Palermo esprime preoccupazione sul futuro del teatro Biondo. A destare l'allarme del sindacato, il mancato del pagamento degli stipendi dei lavoratori, aggravato dall'incertezza per l’assenza di una banca di riferimento. Fatti su cui incide la fase particolare, dovuta al cambio del direttore del teatro, “che è sempre un momento delicato e di trasformazione profonda”.

In una lettera scritta alle istituzioni, al presidente della Regione, Nello Musumeci, e al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il segretario generale Slc Sicilia, Maurizio Rosso, chiede ai soci del teatro stabile Biondo un intervento. “L’assenza degli stipendi ci preoccupa notevolmente, per i risvolti gravi che si riversano sui lavoratori, che vivono semplicemente di questo stipendio e devono pagare mutui, affitti e rette dei figli".

"Tra l’altro, da tempo, lo stipendio dei dipendenti del Biondo è stato decurtato del 30%. Inoltre, la delicata fase rischia seriamente di mettere in ginocchio la produzione del Biondo, dato che anche le compagnie e gli artisti ospiti non percepiscono gli stipendi. Quindi, l'Slc chiede urgentemente il ripristino degli emolumenti e garanzie concrete che mettano al riparo i lavoratori e il futuro del teatro”, continua il dirigente sindacale.

Negli ultimi anni, l’associazione teatro Biondo di Palermo ha vissuto un rilancio delle attività artistiche, culturali e produttive. E questo dato obiettivo è stato possibile raggiungerlo attraverso una gestione oculata e di condivisione delle scelte con i lavoratori e le organizzazioni sindacali. “I risultati raggiunti – aggiunge l'esponente Slc – sono stati il frutto di un cambiamento di management e di un atteggiamento di seria responsabilità da parte dei lavoratori che, con enormi sacrifici economici e professionali, hanno prodotto un significativo risanamento dello stabile, incrementando qualità artistica, abbonati e riconsegnando un teatro aperto alla città e ad artisti di eccellenza”.     

L'Slc ritiene opportuno ricordare che a questo sforzo hanno contribuito in modo massiccio i  sacrifici e  l'alto livello professionale dei lavoratori, che hanno rinunciato per anni a una parte significativa del loro stipendio. “E va ricordato- – sottolinea ancora Rosso – che il Biondo è l’unico teatro d’Italia dove si è tagliato il contratto di secondo livello, decurtando del 30% i già modesti stipendi dei dipendenti”.

Nel ribadire le forti preoccupazioni per il destino dell'istituzione culturale, l'Slc ritiene che i tratti essenziali del Biondo  debbano rimanere l’eccellenza, la capacità di investimenti, di una programmazione  oculata e di un equilibrio di interessi, mirato a costruire “un futuro solido per questa preziosa istituzione culturale, che oggi risulta interamente risanata”.