Da dieci mesi non percepiscono lo stipendio. E le prospettive del proprio posto di lavoro sono sempre più nere. Per i 75 lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia, società partecipata dalla Regione, il futuro appare segnato: le attività sono bloccate, l’ente pubblico ha posto in liquidazione la società, di cui non riesce più a sostenere i costi. Una situazione ormai gravissima, che ha spinto sindacati e dipendenti a dichiarare tre giorni di sciopero, dal 2 al 4 maggio. Nella giornata di oggi (martedì 3 maggio) si tiene a Palermo un presidio davanti alla presidenza della Regione, mentre domani (mercoledì 4 maggio) la medesima iniziativa si terrà sotto l’assessorato all’Economia.

“Né la società né la Regione danno risposte univoche sul futuro, creando una situazione di incertezza e precarietà per la tenuta del lavoro” spiegano in una nota il segretario Fisac Cgil Palermo Elia Randazzo e il rappresentante Fisac Cgil di Sviluppo Italia Sicilia Gianluca Mazzarese: “Con il blocco delle attività sono rischio, oltre ai 75 posti di lavoro dei suoi dipendenti, anche altri 150 posti di lavoro delle imprese dell'incubatore di Catania, gestito dalla società. Sono bloccati anche gli accreditamento degli enti di formazione, con gravissime ricadute occupazionali sugli stessi”. Sviluppo Italia Sicilia, proseguono i due esponenti sindacali, “non può morire per l'impotenza e l’approssimazione di una classe politica per la quale lo sviluppo del nostro territorio e il futuro dell'economia siciliana sono parole usate demagogicamente a soli fini elettorali”.

Fisac Cgil, First Cisl, Uilca Uil, Ugl Credito e Fabi, dunque, chiedono al presidente della Regione, al governo e all’Assemblea regionale siciliana di intervenire immediatamente per garantire la salvaguardia occupazionale e le retribuzioni ai lavoratori. Siamo stati dimenticati, aggiunge Mazzarese: “La società è stata messa in liquidazione, ma il liquidatore ancora non c'è e siamo allo stremo. Andiamo avanti privi di direttive, da venti giorni siamo in stato di agitazione, non riusciamo più ad assicurare il lavoro”. Il presidente della Regione Crocetta, conclude il rappresentante Fisac Cgil di Sviluppo Italia Sicilia, ha manifestato “l'intenzione di presentare in giunta un piano per rilanciare la società. Aspettiamo una decisione che garantisca la nostra piena occupazione”.