Sempre più difficile la vertenza che riguarda i supermercati Dico a marchio Tuodì. La situazione del gruppo è precipitata nelle ultime settimane, che hanno visto scaffali vuoti in molti negozi a seguito di mancate forniture dovute probabilmente alla forte situazione debitoria in cui versa la società. Di questo si è discusso durante l’assemblea del 23 giugno, che si è svolta anche in videoconferenza e ha visto la partecipazione dei delegati di tutti i territori coinvolti.  Attraverso le testimonianze dei partecipanti è stato possibile analizzare più dettagliatamente la situazione e valutare gli eventuali scenari che potrebbero manifestarsi con il protrarsi di questa condizione. Si è discusso anche delle inadempienze dell’azienda che aveva assicurato ai sindacati un incontro entro la fine del mese di giugno e, insieme, la presentazione di un piano industriale per uscire dalla situazione di crisi. 

L’incontro però non c’è mai stato e tanto meno il piano. “Pertanto – commenta la Filcams Cgil – abbiamo sollecitato alla direzione del Gruppo Dico l'incontro già previsto. Successivamente, visto che non c’è stata alcuna risposta, abbiamo formulato una richiesta di incontro direttamente al ministero dello Sviluppo economico”. Nel frattempo, la direzione aziendale ha, in un primo tempo, convocato i sindacati per il 3 luglio e, successivamente, ha spostato l’appuntamento al 6 dello stesso mese presso la sede della Confcommercio di Roma. In questa situazione così incerta, i lavoratori hanno comunque deciso di partecipare alla riunione convocata dalla società, aggiungendo che, in assenza di risposte positive, avrebbero attuato in tempi brevissimi azioni di lotta sindacale. 

Ma le inadempienze dell’azienda non finiscono qui: gli intervenuti hanno anche sottolineato i mancati versamenti ai fondi di previdenza integrativa complementare e quelli relativi alla quota del Tfr. Una situazione incresciosa, rispetto alla quale l’indicazione emersa dalla riunione è stata chiara: inoltrare una formale comunicazione di messa in mora della società per i mancati versamenti con la diretta sottoscrizione del lavoratore o della lavoratrice. 

Contemporaneamente si è stabilito di avviare assemblee presso i diversi punti vendita per informare tutti gli addetti della reale situazione in cui versa la società e per mettere in campo tutte le iniziative di lotta sindacale utili alla vertenza. “La situazione desta preoccupazione – fa sapere Filcams Cgil – e in questa difficile fase di avvio del confronto sul futuro del gruppo, il nostro impegno sarà concentrato sul tentativo di salvataggio dei negozi, pensando principalmente alla tutela dei diritti e al mantenimento dei livelli occupazionali”.