Bisogna togliere subito dal tavolo la proposta di Sk Capital e tornare a discutere, per assicurare un futuro agli stabilimenti dell'Eni e ai lavoratori. E' la richiesta che arriva dal segretario generale della Filctem Cgil, Emilio Miceli, nel giorno dello sciopero nazionale. “Eni tolga dal tavolo la proposta di SK Capital e torniamo a discutere; al contrario, alcuni consulenti di questo fondo sono in giro per gli stabilimenti di Versalis, da Priolo a Brindisi. Lo abbiamo detto a chiare lettere al Governo: Sk Capital è troppo debole per acquisire Versalis, è una soluzione rabberciata e il rischio vero è che la indebiti". Il segretario lo afferma all'assemblea dei lavoratori del petrolchimico di Brindisi. "Versalis - spiega - sarà costretta a fare fronte al suo riacquisto e probabilmente verrà frammentata e venduta a pezzi: se ciò accadesse, stavolta per la chimica italiana sarebbe la liquidazione definitiva”.

Al contrario “la chimica italiana di base è una infrastruttura industriale troppo importante del nostro paese; e allora - propone Miceli - se la Cassa depositi e prestiti non interviene sulla chimica, proprio non si capisce dove possa investire. La verità amara – sottolinea il leader dei chimici Cgil - è che l'Eni, con il petrolio a 30 dollari,   non ha un'idea di come gestire le attività del gruppo e si rifugia nella questione più banale e devastante possibile: la riduzione di tutte le attività”.

A proposito poi delle dichiarazioni di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Miceli si è mostrato sorpreso: “Da dove possa trarre fiducia per le rassicurazioni dell'Eni proprio non si capisce. In questo momento è l'unico a fidarsi, ma c'è spazio e tempo per un ripensamento. Nei prossimi giorni – ha concluso Miceli – lavoreremo ad una iniziativa nazionale che raccolga l'insieme dei lavoratori del gruppo”.