L'economia americana ha creato in agosto 96.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è sceso all'8,1%. Nel dettaglio, nel settore privato sono stati creati 103.000 posti di lavoro (a luglio l’aumento era stato di 162.000), mentre nel settore pubblico c’è stato un calo di 7000 posti.

Il dato diffuso dal dipartimento del Lavoro è inferiore alle attese degli analisti, che si attendevano la creazione di 125.000 posti lavoro. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è sceso al 63,5%, ai minimi dal 1981. In media, nel 2012, sono stati creati 139.000 nuovi posti al mese, contro i 153.000 dell'anno precedente.

L’occupazione è stata al centro del discorso tenuto il 6 settembre da Barack Obama alla Convention democratica. Ma i dati deludenti del giorno dopo non aiutano certo la campagna elettorale del presidente degli Stati Uniti. Eppure nella convention di Charlotte i Democratici hanno cercato di convincere il Paese sui passi in avanti fatti dall’amministrazione Obama e sulle "opportunità e nuovi posti di lavoro" che riserva il futuro.

Nel suo discorso di accettazione della candidatura alla Casa Bianca, il presidente ha rilanciato il New Deal, reclamando quello "sforzo comune, quella condivisione delle responsabilità e quella audace sperimentazione perseguita da Franklin Delano Roosevelt durante la sola crisi peggiore di questa", dopo il crollo Wall Street nel 1929. E ha chiesto ai suoi concittadini di prendere una decisione epocale.

Nei prossimi anni "il Congresso dovrà prendere decisioni importanti che avranno un forte impatto sui posti di lavoro, sull'economia, sulle tasse, sul debito, sull'energia e l'istruzione, sulla guerra e la pace. Si tratta di scelte - ha sottolineato - che avranno conseguenze enormi sulla nostra vita, sulla vita dei nostri figli e sulle future generazioni".