Cgil, Cisl e Uil della Puglia, unitamente alle associazioni che gestiscono i Centri antiviolenza nella regione (Associazione Giraffah Onlus, Safya, Cooperativa Sociale Comunità San Francesco, Centro antiviolenza RiscoprirSi, Centro Antiviolenza Renata Fonte, Cooperativa sociale Crisi, Centro Mobbing e Stalking Uil) tengono martedì 18 luglio a Bari, alle ore 10,30, una conferenza stampa congiunta nella sede della Uil (corso De Gasperi 270) per esprimere la propria preoccupazione per la mancata modifica dell’art. 162 ter del Codice di procedura penale che “fra qualche giorno entrerà  in vigore e potrà essere applicato ai procedimenti in corso, vanificando di fatto il lavoro svolto fino a oggi dai centri antiviolenza pugliesi che hanno accolto le donne e seguito con loro il percorso di rielaborazione dei traumi che le ha autodeterminate a sporgere la  querela”. Le organizzazioni che giornalmente lavorano a fianco delle donne “non accettano che ancora una volta venga ‘scaricato’ sulla donna il ‘peso’ della decisione della denuncia irrevocabile, con la conseguenza che molte donne sarebbero portate a non denunciare: la vittima, infatti, di episodi minori di aggressività dovrà porsi la domanda se, visto che una volta aperto il procedimento esso andrà avanti d’ufficio, sia il caso o meno di sporgere denuncia”.