“È un vero incubo il futuro economico della Germania e con lei di tutta l’eurozona, se la moneta unica dovesse crollare. A tracciare i dettagli di questo scenario pauroso è uno studio dei tecnici del ministero delle Finanze tedesco, il gigantesco palazzo della Wilhelmstrasse, già quartiere generale di Hermann Göring e dell’amministrazione militare sovietica, dove regna Wolfgang Schaüble, uno dei protagonisti dell’eiropeismo tedesco. Il rapporto è stato rivelato , nei punti fondamentali, dal settimanale Der Spiegel, che ha citato un funzionario del ministero secondo il quale ‘di fronte a queste prospettive, anche un salvataggio dell'euro a caro prezzo appare come il minore dei mali’”. Lo racconta Il Corriere della Sera, che entra anche nei dettagli dei numeri.

“L'articolo dello Spiegel, intitolato ‘Uno sguardo sull'abisso’, è corredato da una serie di dati che confermano indicazioni ‘molto tetre’ per tutti i paesi dell'eurozona. In un grafico, una freccia nera indica l'aumento della disoccupazione nel primo dei due anni successivi alla eventuale fine della moneta unica, mentre una freccia rossa indica la contrazione dell'economia. E molti di questi valori percentuali, nei vari Stati, superano la doppia cifra, in particolare per quanto riguarda le nazioni più esposte, come per esempio l'Italia, dove il tasso di disoccupazione salirebbe al 12,3 per cento. Ma anche la locomotiva tedesca, e questo è il vero punto critico: verrebbe pesantemente danneggiata. L'economia della Germania subirebbe una caduta del 9,2 per cento mentre il numero dei disoccupati salirebbe al 9,3 per cento. I senza lavoro supererebbero i 5 milioni, una cifra quasi doppia rispetto a quella attuale”.