Trecento dipendenti pubblici hanno dato vita al presidio del pubblico impiego, tenutosi stamattina a Udine davanti alla prefettura, su iniziativa delle segreterie regionali Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil Fpl. Affollatissima anche la contemporanea assemblea svoltasi nella sala del Consiglio provinciale, a palazzo Belgrado, invasa oltre i limiti di capienza. Alla manifestazione nel capoluogo friulano, che arriva due giorni dopo quella tenutasi due giorni fa a Trieste, hanno partecipato lavoratori in rappresentanza di tutti i comparti pubblici: enti locali, sanità, stato, parastato e agenzie fiscali. Grande partecipazione anche al presidio, che si è svolto in contemporanea a Pordenone, sempre davanti alla prefettura.

Una delegazione dei sindacati pubblici, guidata dai segretari regionali Mafalda Ferletti (Fp-Cgil), Enrico Acanfora (Cisl-Fp) e Luciano Bressan (Uil-Fpl), è stata ricevuta dal prefetto di Udine, Ivo Salemme, al quale è stato consegnato un documento che spiega le regioni della protesta. "Non siamo contro le razionalizzazioni e i risparmi – dicono i tre leader sindacali –, ma contro la logica dei tagli lineari, che colpiscono indiscriminatamente tutti i settori e tutti gli enti, senza tenere conto di chi ha già assunto comportamenti virtuosi e senza che nelle varie manovre varate da questo governo si mostri ancora la minima traccia di equità, come dimostra la mancata approvazione di una patrimoniale. Si spiega così la grande partecipazione dei lavoratori pubblici alla mobilitazione, che è soltanto all’inizio e che vedrà presto nuove iniziative di protesta su tutto il territorio regionale".