Più controlli nelle aziende, più risorse agli Ispettorati del lavoro, maggiore presenza delle parti sociali. Sono queste le principali proposte avanzate da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil palermitane a seguito dell’ennesimo grave incidente in un cantiere cittadino (che ha anche visto, venerdì 10 luglio, lo sciopero di un’ora e un presidio dei lavoratori davanti alla Prefettura). “La crisi del settore edile – spiegano i segretari generali di Feneal, Filca e Fillea Angelo Gallo, Antonino Cirivello e Francesco Piastra – non può più essere un alibi che giustifica l’aumento del lavoro nero e il drammatico incremento delle morti bianche”.

I sindacati edili di Palermo sottolineano che “le istituzioni hanno il dovere di passare dalle intenzioni ai fatti, con interventi mirati e puntuali, primo dei quali certamente è quello di intensificare i controlli degli organismi ispettivi, che devono essere dotati di personale e di strumenti per operare”. Secondo le tre organizzazioni, con le attuali risorse umane e strumentali degli Ispettorati del lavoro le aziende “rischiano” un controllo ogni venti anni, è quindi evidente che l’effetto “deterrenza” venga meno. Oltre all’incremento delle risorse, Feneal, Filca e Fillea chiedono di “verificare la congruità contributiva nei cantieri edili pubblici e privati e di prevedere la partecipazione di un rappresentante del sistema bilaterale delle costruzioni nella conferenza permanente alla Prefettura di Palermo”.

Altro tema di grande importanza è l’avvio di “controlli sulle ditte che operano con pedane di sollevamento, in cui con sempre maggior frequenza si verificano incidenti, anche mortali”. Incidenti specifici che nelle ultime settimane hanno funestato i cantieri palermitani, con la morte di un operaio che lavorava su una piattaforma aerea il 19 giugno scorso, e il gravissimo infortunio di un altro operaio che operava su un camion gru il 7 luglio. “Sono i ritmi di lavoro, le gare d’appalto che premiano il massimo ribasso a giocare brutti scherzi in tema di sicurezza” precisa il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Francesco Piastra: “Ecco che magari il lavoratore, che deve tenere testa ai ritmi della produzione, può in alcuni casi mettere in secondo piano la propria protezione”.

Tutte queste proposte, evidenziano Gallo (Feneal Uil), Cirivello (Filca Cisl) e Piastra (Fillea Cgil), vengono “dal basso
, da chi nei cantieri opera da anni, e dunque conosce a menadito le misure di sicurezza da rispettare e i modi perché ciò avvenga, le esigenze dei lavoratori e gli obblighi per le aziende”. In conclusione, i sindacati edili palermitani si dicono “stanchi di dover protestare per far valere diritti ovvi come quello di lavorare nei cantieri edili senza rischiare la pelle e senza essere schiavi di imprenditori avventurieri. Ci aspettiamo che le istituzioni diano seguito alle nostre proposte per iniziare a rimettere ordine nel comparto delle costruzioni”.