Una svolta forte per il futuro dei territori, lo chiedono a gran voce Cgil, Cisl e Uil Messina, che sabato 31 ottobre manifesteranno insieme alle altre piazze siciliane per lo sviluppo, il lavoro, i diritti e la legalità per il futuro della Sicilia. Questa mattina i tre segretari generali, in conferenza stampa, hanno messo in evidenza la grave condizione del territorio per l'emergenza occupazionale, il precariato dilagante, l'assenza di politiche di sviluppo, i mancati interventi di tutela ambientale, di rilancio delle infrastrutture e dei trasporti, che stanno alla base di una prospettiva di crescita economica.

I sindacati di Messina hanno rivendicato interventi immediati e concreti per le zone in ginocchio. "I territori continuano a franare, a perdere posti di lavoro", ha sottolineato il segretario generale della Cgil locale, Lillo Oceano. “E davanti allo sfascio – ha aggiunto –. la risposta del governatore Crocetta al grido d’allarme della Sicilia è stata quella di cambiare quattro governi”. Il segretario della Camera del lavoro ha messo in evidenza come c’è “una macchina amministrativa imballata da anni”, in una “regione in cui il dissesto idrogeologico fa esondare torrenti e franare colline per mancanza di opere di prevenzione, mentre anche oggi i lavoratori forestali sono ancora in piazza a protestare e dovrebbero essere impiegati nella cura del territorio. La svolta deve riguardare un utilizzo adeguato delle risorse, l'impiego dei fondi strutturali, e rivendicare stanziamenti, creare condizioni che portino investimenti, partendo da infrastrutture, viabilità e trasporti”.

Diversi i punti della piattaforma rivendicativa, dove si chiede con forza lo sblocco delle opere finanziate dal Cipe per il rilancio del settore edile per la creazione di posti di lavoro, la stabilizzazione del precariato, la programmazione mirata dei 12 miliardi d'investimenti Ue della nuova programmazione per il prossimo decennio, interventi di tutela del territorio e rilancio della forestazione, dei consorzi di bonifica e ricerca, dell’Esa; un piano per la messa in sicurezza delle aree a rischio idrogeologico, la manutenzione ordinaria e straordinaria dei torrenti, degli edifici scolastici, delle strade provinciali; un piano per le infrastrutture (collegamenti stradali e ferroviari), il recupero delle risorse sottratte alla provincia di Messina nella ripartizione regionale per i tetti di spesa della sanità e l'adeguamento degli organici nelle strutture sanitarie e nei servizi di medicina nel territorio, il finanziamento di ammortizzatori sociali, unica fonte di reddito per molte famiglie, il quadro delle forze produttive e sociali per piani di sviluppo che creino lavoro a giovani, disoccupati, inoccupati e donne, la definizione do una politica industriale e la velocizzazione delle procedure autorizzative per investimenti produttivi, un concreto piano di rifiuti e acqua per migliorare i servizi e tutelare l'occupazione, la lotta al lavoro nero, i fondi per turismo, teatri e attività culturali.

Inoltre, Cgil, Cisl e Uil locali chiedono soluzioni e strategie per favorire la riduzione delle tasse e delle imposte locali, per potenziare e qualificare i servizi socio-sanitari e assistenziali alle famiglie e ai pensionati poveri.