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Organici carenti, sedi inadeguate, mancanza di sicurezza, sostanziale “disinteresse” da parte della Regione e della Asl. Sono queste le motivazioni che hanno spinto alla protesta i 120 lavoratori dei Servizi per le tossicodipendenze (Sert) di Genova: Fp Cgil, Fials e Fpl Uil hanno indetto una manifestazione cittadina per martedì 8 novembre (presidio davanti alla sede della Asl3 e poi corteo fino alla sede della Regione) e uno sciopero per martedì 15. I sindacati denunciano la “gravissima e pesante situazione in cui si trovano i Sert, che da oltre cinque mesi sono al centro di una vertenza con la Asl e la Regione. Ma nessuna risposta è ancora arrivata”.
Fp Cgil, Fials e Fpl Uil rimarcano il “ruolo insostituibile di presidio pubblico che svolgono i Sert, il lavoro di prevenzione, cura e riabilitazione delle tante e differenti dipendenze vecchie e nuove, il delicato e fondamentale rapporto con la magistratura, la tutela sociale di tante e crescenti fragilità”. Non tutti però sembrano essere consapevoli di questa realtà, sottolineano i sindacati: “Se manca questa conoscenza, manca anche la coscienza delle necessarie strategie da adottare nell'organizzazione del servizio e del lavoro”.
Attualmente gli utenti dei Sert genovesi sono oltre 5 mila, con un preoccupante aumento dei giovanissimi. E dei sei Servizi cittadini ne sono rimasti solo quattro, perché due sono stati chiusi per inagibilità (Valbisagno e Sampierdarena). Sotto accusa è soprattutto il comportamento tenuto dall'Azienda sanitaria locale, un atteggiamento “fino a oggi di una leggerezza inaccettabile e francamente incomprensibile” conclude la nota sindacale: “Una posizione di scarsa serietà e di preoccupante insensibilità rispetto alle delicatissime problematiche che la vertenza dei lavoratori del Sert sottende in ragione della dovuta attenzione all'utenza fragile di questa città”.