“La presentazione della legge regionale ‘Per la crescita lo sviluppo e l’occupazione’ dello scorso 27 gennaio da parte di Formigoni segna in modo inequivocabile uno strappo nei confronti dell’unità del paese”. A dirlo è una nota della Flc Cgil della Lombardia, contestando il provvedimento del presidente della Regione, in particolare nella misura rivolta a “favorire la crescita e la valorizzazione degli insegnanti lombardi con interventi sul versante di una maggiore libertà da parte degli istituti nell’individuazione dei docenti”.

Quanto proposto da Formigoni è un "atto arrogante e secessionista", spiega la nota sindacale, "oltre che chiaramente incostituzionale, dal momento che il nuovo Titolo Quinto della Costituzione, all’art 117, non tratta di materie relative alle forme di reclutamento del personale, come invece il progetto di legge della Regione Lombardia”.