Tutto il Piemonte si è fermato oggi per lo sciopero generale indetto da Cgil-Uil contro il jobs act, la legge di stabilità e le politiche economiche del Governo.

La manifestazione regionale ha portato in piazza San Carlo a Torino decine e decine di migliaia di persone, con una grandissima partecipazione. “E' una manifestazione straordinaria, è una prova di sensibilità e maturità del mondo del lavoro piemontese, ma c'è anche la rabbia perchè da parte del Governo non c'è comprensione delle situazioni reali e concrete di bisogno che la gente sta vivendo”. Così il segretario generale della Cgil Piemonte, Alberto Tomasso, ha commentato 'a caldo' il successo dello sciopero generale nella regione. Sul lavoro ha ribadito che “non solo il numero dei contratti precari non viene ridotto, ma si tolgono pure i diritti a chi viene assunto e a chi uscirà dal mercato del lavoro, Inoltre Regioni e Comuni vengono taglieggiati e sono così costretti ad alzare le tasse".

In tutto il Piemonte le adesioni allo sciopero sono state altissime, in media del 70%, qualche dato: Marcegaglia Asti 80, Cerutti Alessandria 80, Valeo Cuneo 95, Alstom Savigliano 70%, Comune di Torino 60%, IntesaSanPaolo 53%, Unicredit 48%, Lavazza Torino 70%, Caffarel 70%, Iveco Fpt 70%, Federal Mogul 80%, Avio Borgaretto 90%.

Il corteo è stato aperto dallo striscione Cgil Uil, in testa la segretaria generale Cgil Susanna Camusso con i segretari generali di Cgil e Uil Piemonte Alberto Tomasso e Gianni Cortese, ed ha percorso tutta la città per arrivare in Piazza San Carlo, già gremita di persone. La coda del corteo ha impiegato tre ore per riuscire ad arrivare in piazza, dove sul palco nel frattempo si stavano susseguendo gli interventi, aperti da Gianni Cortese, cui sono seguiti quelli di Federica Monaco, rsu dell'ente Provincia di Verbania, Daniela Ricchiuti, delegata mense scolastiche Camst, Gianni Nigro, coordinatore regionale Vigili del Fuoco Fp Cgil, Tiziana Fassi, pensionata, Giacomo Zulianello, rsa Maserati Fca e Silvia Poletto, rsu Comdata call center di Ivrea.

La manifestazione è stata conclusa dall'intervento della segretaria generale Susanna Camusso: “E' una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure se scegliere di discutere. Deve essere chiaro che noi non ci fermiamo, continueremo a contrastare le scelte sbagliate per avere una prospettiva di lavoro in questo Paese". Camusso ha dedicato un passaggio del suo discorso alla sentenza Eternit: “Vorremo che tante promesse di Renzi diventassero realtà, il Piemonte è una regione ferita dalla sentenza Eternit, dal fatto che non ci sia giustizia perchè si usa la prescrizione per non dare risposte. Abbiamo sentito dire al presidente del Consiglio che vuole cambiare la norma sulla prescrizione, stiamo aspettando il decreto. Il governo è tanto rapido nel prendere decisioni, vorremmo che lo fosse anche questa volta. Lo deve a quella città, ai lavoratori e alle famiglie. Non si monetizza la vita delle persone, si rende giustizia”.