Prende il via oggi la campagna di sensibilizzazione verso i cittadini del Lazio a difesa del servizio sanitario pubblico, promossa congiuntamente dalla Cgil di Roma e Lazio, dalla Fp Cgil e dallo Spi Cgil di Roma e Lazio, con presìdi e volantinaggi (dalle ore 9 alle ore 13) presso i principali ospedali della regione: Roma (San Filippo Neri, San Giovanni Addolorata, San Camillo Forlanini, Sandro Pertini, CTO e Sant’Eugenio), Rieti (San Camillo de’ Lellis), Latina (Santa Maria Goretti), Viterbo (Belcolle), Frosinone (Umberto I), Civitavecchia (San Paolo), Subiaco (A. Angelucci) e Anzio. Ne dà notizia il sindacato in una nota. 

“Le colpe altrui non possono ricadere sui cittadini – osserva Claudio Di Berardino, segretario generale Cgil di Roma e Lazio, nel ricordare le ragioni dell'iniziativa –. Non si è avviato il necessario processo di trasferimento dei servizi al territorio; sono diminuiti i posti letto, cancellati i presìdi ospedalieri. Nessuna contestualità, insomma: si è chiuso da una parte ma non si è aperto dall’altra. Ad aggravare la situazione il comportamento del governo, dettato più che dalla necessità del risanamento dei conti, ci pare, da una sorta di accanimento nei confronti della Regione Lazio".

“La campagna
– spiega Lorenzo Mazzoli, segretario generale Fp Cgil di Roma e Lazio – è finalizzata a lanciare l’allarme sull’emergenza sanità nella nostra regione. Il commissariamento, il blocco da parte del governo nel trasferimento delle risorse, la carenza di personale e l’assenza di posti letto, sono tutti fattori che rischiano di portare al collasso l’intero sistema sanitario regionale, soprattutto in un momento particolare come questo che vede il diffondersi della pandemia legata all’influenza A-H1N1”.

“I pensionati sono già stati penalizzati
dall’aumento dell'addizionale Irpef per il piano di rientro e non possono sopportare ulteriori costi e riduzioni del servizio – dice Teti Croci, segretaria generale Spi Cgil di Roma e Lazio –. Rivendichiamo un servizio sanitario pubblico più efficiente, un’assistenza sanitaria più vicina alle esigenze dei cittadini e l’apertura dei presìdi territoriali di prossimità”.