L'Europa è divisa in due: si va dai 7,76 mesi ritenuti necessari in Germania per trovare un nuovo impiego, in caso di perdita di lavoro - seguita da Regno Unito e Polonia con poco più di 8 -, agli oltre 16 mesi necessari in Spagna e ai quasi 15 in Italia, per una media di 11 mesi e un indice europeo di facilità di reimpiego di soli 32,85 punti in una scala da 0 a 100. 

È quanto emerge da una ricerca dell'Employee Labour Trust Index di Gi Group condotta su 6 paesi (Italia, Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Polonia). L'indagine si concentra sul livello di fiducia dei lavoratori nei confronti del mercato del lavoro nel suo complesso e rispetto a tre aree: organizzazione, facilità di reimpiego, istituzioni nazionali e sovranazionali che regolano il mercato.

Il livello di fiducia generale dei lavoratori è basso (43,37), si legge nei risultati, anche perché gli europei sono pessimisti, oltre che nel reimpiego, anche rispetto alle istituzioni (38,16). Tiene un po' meglio l'Unione Europea, specie per gli spagnoli e gli italiani, mentre i tedeschi non si fidano del tutto, esprimendo il valore più basso dopo gli inglesi. Il pessimismo maggiore è registrato, per contro, verso i partiti politici e soprattutto da parte degli italiani (20,85).

"È invece da segnalare - afferma Gi Group - la relativa tenuta delle agenzie per il lavoro private, specie in Spagna, dove registrano il punteggio più alto a livello Paese e in Italia, dove, anche se ottengono valutazione più bassa rispetto a Francia, Regno Unito e Germania, sono comunque al secondo posto a livello locale dopo la Ue".