“Si tratta sulla riforma del mercato del lavoro. A quanto pare, il mezzo terremoto elettorale prodotto dalle amministrative suggerisce ai partiti della maggioranza di accelerare sulla riforma Fornero, in discussione al Senato. E così è stato: nel corso di un incontro riservato con il ministro del Lavoro Pdl, Pd e Terzo Polo hanno più o meno concordato un pacchetto ristretto di modifiche al testo che dovrebbe permettere un iter ragionevolmente veloce all'esame parlamentare della legge”. Lo scrive Roberto Giovannini su La Stampa. E spiega: “Le novità riguarderanno la flessibilità in entrata, con cambiamenti - ancora da definire nei dettagli - che renderanno meno stringente il giro di vite contro i contratti a termine e le partite Iva (per le qualifiche professionali più alte) che nascondono lavoro dipendente stabile. In particolare si ridurrà il lasso di tempo di ‘fermata’ obbligatoria tra la fine di un contratto a tempo determinato e il suo rinnovo”.

Dalla riunione, tenutasi nell'ufficio del capogruppo Pdl a Palazzo Madama Maurizio Gasparri (presenti i capigruppo Pd Anna Finocchiaro e Udc Giampiero D'Alia, i due relatori Maurizio Castro e Tiziano Treu e il ministro Elsa Fornero ) “è dunque uscita la decisione di introdurre alleggerimenti a favore delle aziende sulla flessibilità in entrata. Richieste delle associazioni degli imprenditori fortemente volute dal Pdl e contrastate dai sindacati. Ma su cui Alfano, Bersani e Casini avevano già dato il loro via libera. Si tradurranno in emendamenti dei relatori, dopo alcune verifiche tecniche imposte dal ministro Fornero. Niente da fare invece per un'altra proposta Pdl, tesa a facilitare i licenziamenti disciplinari”.