Le organizzazioni sindacali dei medici Anaao Assomed, Cimo-Asmd, Arooi-Emac, Fp Cgil Medici, Fvm, Fassid (Aipac-Snr-Simet), Cisl Medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Uil Fpl Medici, Snami, Smi, Intesa sindacale, Cipe chiedono cambiamenti immediati per una vera riforma dell’Enpam.

“Vista la scadenza perentoria della riforma dei regolamenti Enpam che determinano sia l’entità dei contributi sia l’età pensionabile e le prestazioni future – scrivono in un comunicato le organizzazioni sindacali citate, che appartengono alla dirigenza medica dipendente e convenzionata – richiedono ai vertici dell’Ente provvedimenti immediati e l’identificazione fin da oggi di un percorso chiaro e condiviso per la prossima riforma dello Statuto”.

“L’Ente – prosegue il comunicato – è un patrimonio di tutti che va salvaguardato con la partecipazione democratica e non cooptativa di tutti i medici. Occorre una modifica sostanziale degli organi e delle modalità elettive degli stessi. In particolare va introdotto un sistema di elezione diretta su base proporzionale per tutti gli organi statutari. Tutto questo si deve raggiungere attraverso una riduzione del numero dei componenti di tutti gli organi statutari e introducendo un limite ai compensi individuali e collegiali”.

Queste le priorità indicate dalla categoria:
1) ripristino immediato della contribuzione ridotta su base volontaria di circa il 50 per cento dell’attuale quota A;
2) mantenimento della contribuzione minima del 2 per cento sull’attività libero professionale dei dipendenti pubblici e pensionati;
3) mantenimento dell’età pensionabile attuale per coloro che opteranno per il sistema contributivo puro;
4) impegno dell’Enpam a favorire ogni forma di riconoscimento della contribuzione in quota A ai fini dell’anzianità contributiva complessiva e delle ricongiunzioni;
5) autonomia del Fondo Generale con l’istituzione di una specifica consulta;
6) apertura di un tavolo di confronto per una riforma del Fondo Generale, valutando le prestazioni assistenziali nell’interesse generale anche ai fini di articolare nuove prestazioni e servizi con equa ripartizione degli oneri fra tutti i fondi;
7) perseguire forme di assistenza che presentino una tipologia di prestazioni alternative rispetto alle attuali e soprattutto competitive con la previdenza integrativa fiscalmente vantaggiosa;
8) istituzione, ai fini di una riforma condivisa, di tavoli permanenti di confronto Enpam e organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sia della dipendenza che della convenzione.