Stamattina, 7 novembre, i lavoratori della Richard Ginori, riuniti in assemblea, hanno votato per lo sciopero di otto ore e per l’occupazione dello stabilimento per la giornata. Motivo: chiedere con forza che si realizzi il piano di rilancio promesso dall’azienda a cominciare dall’acquisizione dei terreni. Alle 12 si è poi tenuta una conferenza stampa dei lavoratori e di Filctem Cgil, Femca Cisl, UilTec e Cobas presso i cancelli dello stabilimento in viale Giulio Cesare a Sesto Fiorentino.

“Non c’è più tempo, i lavoratori sono arrivati al colmo della pazienza. Le parti devono trovare un accordo sulla compravendita dei terreni, precondizione per il piano di rilancio promesso dall’azienda”, hanno detto i sindacati. Che hanno poi aggiunto: “L’occupazione di oggi è un atto forte e simbolico che vuol far vedere cosa sono disposti a fare questi lavoratori per tutelare la loro fabbrica, i loro posti di lavoro, la storia di questa azienda”.

Le quattro sigle sindacali hanno concluso con un appello: “Al Ministero c’è un tavolo aperto da mesi, c’è un impegno forte di tutte le istituzioni coese sull’obiettivo: basta col perdere tempo, è da irresponsabili non trovare una soluzione positiva a questa trattativa, ogni minuto che passa mette a repentaglio il destino dell’azienda”.

Stamani hanno fatto visita all’occupazione in segno di solidarietà, tra gli altri, il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi e Gianfranco Simoncini, consigliere del presidente della Regione Enrico Rossi per il lavoro.