«Gli imprenditori sono liberi di applaudire. Noi, dal punto di vista nostro e di coloro che rappresentiamo, non vediamo motivi per farlo. Anzi». Il segretario regionale Franco Belci torna così sui motivi della mancata presenza della Cgil nella platea che ha accolto Matteo Renzi in Friuli. «Abbiamo scelto di esprimere così il nostro dissenso – spiega Belci – su una legge di stabilità che, sia pure presentata solo per grandi linee e con molte lacune, sembra portare davvero poche buone notizie per lavoratori e pensionati: nessuna modifica per rendere più flessibile la legge Fornero, misura che la Cgil giudica indispensabile anche per favorire l’occupazione giovanile, ancora austerity sulla sanità, poco o nulla sul rinnovo dei contratti pubblici, fermi da sei anni. Tutto questo mentre si cancella l’Imu sulle case di lusso e si innalza da 1.000 a 3.000 euro il tetto per le operazioni in contante, dando un chiaro segnale di allentamento sul fronte della lotta all’evasione». Misure che la Cgil giudica «a senso unico» e nelle quali, conclude Belci, «non intravvediamo il benché minimo segnale di un’impostazione attenta alle aspettative del mondo del lavoro e dei ceti più deboli».