“Il fatto che nel 2015, dopo molti anni di pesanti perdite in termini di ricchezza prodotta, il Pil dell’Umbria abbia registrato una piccola risalita dello 0,8% è un fatto senz’altro positivo, tuttavia non possiamo dimenticare da dove siamo partiti e quanto profondo è il buco nel quale siamo precipitati negli anni della crisi”. Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria, commenta così il rapporto sull’economia regionale presentato oggi da Bankitalia. “Dal 2008 al 2014 – ricorda il segretario Cgil - il Pil umbro ha fatto registrare il peggiore risultato in assoluto tra tutte le regioni d’Italia, e non mi sembra di ricordare che nel 2008 fossimo una regione particolarmente ricca. Per non parlare della produzione industriale e degli investimenti delle imprese, che sono letteralmente sprofondati, anche a causa di un sistema imprenditoriale che mostra tutti i suoi evidenti limiti e di un’arretratezza infrastrutturale che ci penalizza fortemente. Per questo, i piccoli segnali di ripresa che si riscontrano oggi non possono certo bastare: è necessario mettere in campo azioni politiche articolate, che, sfruttando le ingenti risorse europee a disposizione della nostra regione, indichino chiaramente quale direzione si vuole prendere per il nostro sistema manifatturiero, per il turismo, per le infrastrutture. Insomma – conclude Sgalla – serve un progetto complessivo e condiviso per l’Umbria, altrimenti tra un anno, se le cose andranno bene, saremo di nuovo a commentare uno zero virgola”.